ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su La Repubblica - Bari Martedi 28 maggio 2002

LELLEO PARISE


 

La Signora in nero concede il bis e la sinistra unita deve arrendersi


LECCE - Una vittoria schiacciante. Adriana Poli Bortone continuerà a governare Lecce. Nel chiuso delle urne (i votanti sono l'81,1%, 34mila 511donne e 29mila 850 uomini), batte Alberto Maritati. Tra exit poll e primi dati ufficiali, il candidato del centrosinistra salta fuori comunque con le ossa rotte dalla competizione. Le «intenzioni di voto» trasmesse da Telerama alle 15,01, un minuto dopo la chiusura dei seggi, non lasciavano spazio agli equivoci: 69,71% per la Poli Bortone, 30,29% per Maritati. Umberto Uccella, segretario Ds, già alle 15,10 allarga le braccia davanti alle telecamere della televisione salentina: «Non c'è dubbio che il sindaco sarà Adriana Poli Bortone». Sei ore più tardi, Maritati sbotta: «Dobbiamo cambiare i partiti. Chi all'interno del centrosinistra, si è tirato indietro per un motivo o per l'altro, ha sbagliato». Uno sfogo, mentre dalla Prefettura trasmettono i primi numeri «veri»: 70% alla Poli Bortone, 30% a Maritati. Scuote la testa Fabio Valenti, dello Sdi: «Maritati si è sacrificato per tutti». Vincenzo Caprioli, segretario della Margherita: «Sono senza parole». Cosimo Casilli (Margherita): «E' tutta colpa del cannibalismo interno al centrosinistra». Sandro Frisullo, leader Ds, cerca come può di gettare acqua sul fuoco dei malumori: «Dobbiamo riflettere molto attentamente...».

Accade tutto in diretta tivù. Compresa la rabbia silenziosa della «Signora in nero», che fa spallucce a Maritati e gli sbatte, via etere, il microfono in faccia. Il giudice «prestato» alla politica scuote la testa: «Il centrodestra è arrogante. Avete visto tutti che cosa è successo... Non c'è altro da aggiungere». I Ds sarebbero attestati intorno al 12%, mentre la Margherita non supererebbe il 6%. Dall'altra parte della barricata è «un trionfo», gongola il segretario di An Saverio Congedo. «Un successo tranquillo» era stato il pronostico di Alfredo Mantovano. Il sottosegretario all'Interno è il «carissimo nemico» della Poli Bortone. Meno tranquillo per il nuovovecchio «podestà» con la piega dei capelli mai fuori posto, sarà dare vita alla giunta senza fare storcere il naso ai partiti del Polo. Forza Italia scalpita: «Pure felici e consapevoli dell'autorevolezza del sindaco, noi vogliamo essere coinvolti sempre e a pieno titolo nelle scelte che riguardano la città» è l'idea di Raffaele Baldassarre, coordinatore degli «azzurri». Anche perché il giovane padrepadrone di Fi nel Salento, è Raffaele Fitto: potente presidente della Regione Puglia, farà di tutto perché An rimanga rannicchiata in un angolo del Consiglio comunale. Alle «amministrative» del 1998, Fi era il quarto partito (11%) e An il primo (16,8%). Dopo l'ingaggio di Fitto tra i legionari del Cavaliere, a meno di un lustro di distanza Forza Italia conquista, con le «politiche», la prima posizione (25,3%) e lascia ad Alleanza nazionale solo la piazza d'onore anche se i consensi postfascisti s'impennano al 22,9%. Come stanno le cose, Fi sale ancora: 26,9%; An scende: 21%.

Ma è soprattutto all'interno di Alleanza nazionale che gli equilibri politici sono cambiati nonostante la Poli Bortone, che sembra destinata a rimanere vittima, se non prigioniera, del «colpaccio» elettorale. Quasi una gabbia dorata, Palazzo Carafa, per questa donna di 59 anni, docente di Letteratura latina all'Università, eurodeputato e già ministro delle Risorse agricole nel Berlusconi I. Il sindaco con il presidente del Consiglio regionale Mario De Cristofaro e l'onorevole Lisi, era uscita sconfitta dal congresso provinciale del partito, ora capeggiato da Mantovano. «E' chiaro che bisognerà trovare un punto di incontro tra la forza elettorale dei partiti e le esigenze legate al buon funzionamento della giunta» spiega il sottosegretario, che lascia intendere di volere stabilire un rapporto privilegiato con il giovane Fitto. Una vera e propria tenaglia, l'accoppiata FittoMantovano, che sembra il nuovo «potere forte» del tacco d'Italia con cui un po' tutti dovranno fare i conti.».

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