ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Quotidiano Martedì 26 marzo 2002

di MARIATERESA GABRIELE

L'attività dell'arma in Puglia resa nota nel corso di un incontro con il sottosegretario agli Interni, Mantovano

 

SCU sotto tiro a colpi di blitz
Più arresti e omicidi in calo


 

Una visita-lampo, quella del sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, ieri al Comando regionale dei carabiniea Bari, ma certo non improvvisala, visto che sono convenuti nel capoluogo di regione, per l'occasione, i cinque prefetti pugliesi e lo stato maggiore dell'arma. A ricevere Mantovano, oltre ai prefetti e a un consistente numero di carabinieri, c'erano il comandante interregionale generale Sabato Palazzo e il comandante regionale, Generale Michele Franzé.

Numerosi gli argomenti trattati nel corso dell'incontro, spiegato da Mantovano, con la sua esigenza di «uscire dal palazzo: per carattere mi piace verificare di persona lo stato dell'arte e poi discutere sulle misure da prendere». Parole di elogio poi per un'arma che riscuote «sempre di più il gradimento della gente perché, insieme ai risultati, affianca lo stile, uno stile che si richiama ai valori più autentici della Patria di una comunità che non è fatta soltanto di territorio, di palazzi del potere ma anche di grandi idealità».

Il contrasto alla criminalità in Puglia: a che punto siamo? E' stato il generale Franzé a dare il quadro della situazione. Gli omicidi sono diminuiti dal 1999 al 2001: nel '99 ce ne furono 53, nel 2000, 57 e l'anno scorso, 43. Le rapine: nel 1999 ce ne furono 1.419, nel 2000, 983 (-31%) e nel 2001, 1.115 (+13%). Si tratta, per questo primo dato, di ogni tipo di rapina, anche quelle fatte da un rapinatore solitario con il taglieri-no. Se invece consideriamo la rapina organizzata, si registra una sensibile diminuzione: 45 (1999), 32 (2000) e 16 (2001). Per il numero di arresti, si è passati da 4.753 nel 1999 a 5124 nel 2000 (+8%) e 5.828 nel 2001 (+14%). Ma nel 2002 gli arresti sono già a quota 1.200. Mantovano, in particolare, ha parlato del contrasto all'immigrazione clandestina. La legge Bossi-Fini, approvata al Senato e di cui è cominciato l'iter alla Camera, «qualche strumento in più lo dà, in modo particolare per rendere effettive le espulsioni e per contrastare l'azione dei trafficanti di uomini». Per quanto riguarda l'azione di contrasto in mare, «è chiaro che comunque bisogna salvare vite umane una volta che le si veda in difficoltà in mare. Il contrasto a questi viaggi sarà fatto piuttosto nei Paesi d'origine, con contatti diplomatici che infatti abbiamo avviato - ha sottolineato - Mantovano - con la Grecia, la Turchia, Cipro, oltre ovviamente all'Albania con cui i contatti sono già a buon punto». Mantovano non si è soffermato sulla questione della scorta al professor Marco Biagi perché «ci sono indagini in corso». Per la prevenzione del terrorismo internazionale, dopo la scoperta di cellule terroriste di matrice islamica «abbiamo anche avuto il plauso degli Stati Uniti» mentre per quello interno «stiamo individuando le misure più opportune per stroncarlo». Il delitto Biagi tiene ovviamente banco, anche perché le indagini si stanno indirizzando sulle cellule brigatiste ancora attive dal carcere e in particolare da quello di Trani, dov'è rinchiuso un gruppo d'irriducibili. Non c'è stato un accenno esplicito a quanto avvenuto in quelle celle (dove pare sì sia perfno brindato al delitto come avvenne per D'Antona tre anni fa) ma il generale Palazzo, ex comandante dei carabinieri del Ros, ora a capo dell'anna interregionale, ha detto che «rispetto a tre anni fa, mi sento di dire che il punto di partenza attuale dell'omicidio Biagi è completamente diverso, nel senso che abbiamo una base di attività già svolte che ci consente di poter fare dei buoni passi avanti nell' immediato».

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