ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su nuovo Quotdiano di Puglia
(Sezione: ATTUALITA'  Pag.   4    )
domenica 22 febbraio 2004

 

Il sottosegretario Alfredo Mantovano al convegno della Cofersecenti su criminalità e Mezzogiorno

 

«Usura, chi denuncia non è solo»


 

Per gli imprenditori meridionali il freno maggiore all' economia è costituito dalla corruzione. Seguono criminalità diffusa, usura, estorsioni e truffe, che completano il quadro a tinte fosche disegnato dagli stessi imprenditori del Sud. A rivelare questa valutazione è stato Massimo Vivoli, vicepresidente vicario della Confesercenti, illustrando in un convegno a Bari i risultati di un sondaggio nanzionale che l'associazione, ha commissionato alla Swg, finalizzato a capire la percezione del fenomeno usura. "Fino a due anni fa - ha spiegato Vivoli - l' emergenza criminalità era caratterizzata dai furti in appartamento. Oggi la nuova paura sono le rapine, in particolare quelle ai danni di abitazioni e negozi, che rappresentano l' 87% del totale, e sono in aumento anche i furti nei negozi. Ci preoccupa però che il 92% dei reati rimangano impuniti e che questa percentuale salga al 96% quando si tratta di reati contro il patrimonio". Vivoli ha chiesto "una politica globale per la sicurezza, più sinergie tra Stato, Regioni, enti locali e parti sociali". La lotta alla mafia "deve rimanere t,ohiettivo centrale per eliminare il principale ostacolo allo sviluppo del Mezzogiorno", L' estorsione "resta l' emergenza prima, tanto estesa quanto sommersa", ma l' usura non è da meno perchè coinvolge 135mila imprese, il 70% delle quali al Sud, per un giro d' affari di nove miliardi di euro, di cui 5,5 riguardano il Mezzogiorno.

"Il problema principale è sempre la carenza di denunce". E' la constatazione del prefetto Carlo Ferrigno, da meno di due mesi commissario nazionale antiracket e antiusura. "La Puglia resta una delle quattro regioni a rischio per quanto riguarda Racket e usura - ha proseguito Ferrigno. Certamente è una regione dove bisogna lavorare molto".

Secondo Lino Busà, presidente della federazione associazioni antiracket, bisogna "prestare grande vigilanza e attenzione al nuovo ruolo che la mafia, e la Scu in particolare, sta avendo in questa regione". Busà ha sostenuto che "nel contesto del Mezzogiorno la Puglia è una regione in cui convivono una forte vitalità imprenditoriale, sia pure molto legata al terziario, e una criminalità organizzata che si sta riciclando, diventando una mafia imprenditrice".

"A differenza di qualche anno fa, oggi denunciare il racket non è un salto nel .buio", ha detto il sottosegretario all' Interno Alfredo Mantovano rivolgendo un messaggio rassicurante a quanti intendono ribellarsi agli estortori, poiché alle loro cifenunce "non mancano mai i seguiti repressivi". Inoltre - ha aggiunto - in virtù della leggè 44 del '99, l'ultima sul racket, "oggi i risarcimenti arrivano anche a distanza di poche settimane dal fatto lesivo, anche se in termini di provvisionale che però può arrivare a coprire sino al 70%". "La riflessione su questo punto è indispensabile - ha proseguito Mantovano - perché si moltiplica la nascita anche in Puglia di associazioni antiracket, oltre ad una consapevolezza tra le associazioni di categoria come la Confesercenti. Tutto questo serve a vincere l' isolamento, che è la condizione peggiore in cui si può trovare chi ha problemi eufemisticamente definibili ambientali". Il sottosegretario ha quindi aggiunto che "le aziende e tutti gli operatori economici non hanno che da rivolgersi alle forze di polizia e avranno un seguito immediato in termini sia di indagine, che porti ad individuare i responsabili, sia di assistenza e di aiuto per un risarcimento, se hanno subito danni". Per Mantovano "la reazione c'è, ma occorre "maggiore consapevolezza da parte di tutti": da parte di ciascun operatore economico che "deve avere un recupero di fiducia nei confronti di istituzioni che sono reattive" e da parte della stesse categorie "alle quali viene chiesto un supplemento di autotutela, nel senso che ognuno ha una parte e tutti la devono recitare".


    

 

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