ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria
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Venerdì 14 gennaio 2005

 

L'Udc soddisfatta per la scelta della Consulta. Critica Rifondazione Per i Ds bisogna cambiare la legge. Prestigiacomo: «Scongiurato il Far West»

 

 La rabbia dei radicali

Sirchia: «Decisione ottima. Evitato il caos»


 

ROMA - E' furiosa la reazione dei radicali per la decisione della Consulta, mentre dal mondo cattolico e dal governo si levano voci di soddisfazione. Grazie alla decisione della Corte, dice il ministro della Salute Girolamo Sirchia, "è stato evitato il caos". Per i Ds la decisione della Consulta è stata "saggia" perché riconosce la fondatezza dei quesiti referendari e ora, dice la Quercia, occorre lavorare per cambiare la legge.

I radicali furibondi. "E' una decisione scandalosa, ancora una volta politica, e tale da umiliare il parere della stragrande maggioranza dei costituzionalisti italiani, che si erano espressi per l'ammissibilità di tutti i quesiti" dice Daniele Capezzone, segretario dei radicali.

Sirchia: "Ottima scelta".
"Quella della Corte costituzionale è stata un'ottima scelta. Non ammettere il referendum che annullerebbe quanto è stato fatto finora è molto positivo, in caso contrario ci saremmo trovati di fronte al caos completo che c'era prima". Lo ha detto il ministro della Salute, Girolamo Sirchia.

Fassino: "Decisione saggia".
"Mi sembra che la Corte Costituzionale abbia preso una decisione saggia". Così Piero Fassino commenta la scelta dei giudici. "La Corte - rileva il segretario dei Ds - riconosce la fondatezza dei quesiti referendari che sono stati promossi da un largo schieramento di forze politiche e culturali italiane". Da parte dei Ds viene l'invito a lavorare per cambiare la legge 40. Prestigiacomo: "Scongiurato rischio Far West".

E' stato scongiurato il far west procreativo ma sono emersi i limiti della legge: queste le due osservazioni rilevate dal ministro per le pari opportunità, Stefania Prestigiacomo, a commento delle decisioni della Consulta. "La decisione della Consulta - sostiene Prestigiacomo - concentra i riflettori sui limiti della legge, sui quali ho sempre sostenuto che si dovesse intervenire con modifiche legislative e scongiura il rischio di un referendum totalmente abrogativo che avrebbe riportato l'Italia al Far West procreativo".

Soddisfatti i laici di Forza Italia. Soddisfazione sull'ammissibilità di quattro referendum è stata espressa da Alfredo Biondi, vicepresidente forzista della Camera. "E' un buona notizia- dice Biondi- perchè consentirà un esame serio delle questioni per garantire un'area sempre maggiore dei diritti civili, della libertà della donna e della tutela della salute". Udc: "Bene la bocciatura del quesito totale". "Vorrei esprimere la mia soddisfazione per la decisione della Consulta: evitando il rischio di cancellare l'intera legge non si corre il rischio di tornare al Far West sulla materia" spiega Dorina Bianchi dell'Udc Critiche da Rifondazione comunista. "La non ammissibilità del referendum di abrogazione totale della legge sulla procreazione assistita priva le cittadine e i cittadini dello strumento più importante per cancellare una legge antidemocratica e reazionaria", dice Elettra Deiana di Rifondazione.

Verdi, referendari-governo 4 a 1.
"Referendari-governo 4 a 1. Un bel risultato che boccia innanzitutto la scelta del governo che si era costituito contro i referendum e a difesa della legge esistente" commenta Alfonso Pecoraro Scanio.

An, difendere la legge 40.
"La decisione della Corte Costituzionale di dichiarare inammissibile il quesito referendario di abrogazione totale della legge 40 conferma quanto i sostenitori della nuova normativa hanno sempre affermato, e cioè che quest'ultima è necessaria per regolamentare un settore che tocca il delicato profilo della dignità umana, in particolare quella del concepito" spiega Alfredo Mantovano di Alleanza Nazionale.

Bindi, decisione saggia.
Rosi Bindi della Margherita giudica "assolutamente saggia" la decisione con cui la Corte Costituzionale "dichiarando inammissibile il referendum che voleva abrogare interamente la legge" ha "preservato comunque il principio" che la "delicatissima materia" della fecondazione artificiale "venga regolata con una legge".


    

 

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