ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su Il Quotidiano della Calabria
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Mercoledì 8 Settembre 2004

 

 

 

 Pisanu: «L'impegno contro il crimine non conoscerà soste»


 

DIVERSE, ieri, le reazioni che hanno fatto seguito all'operazione "Azimut". Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu ha «formulato, attraverso il capo della Polizia, prefetto De Gennaro, ed il comandante generale della Guardia di Finanza, generale Speciale, i miei più sinceri complimenti ai poliziotti ed ai finanzieri che hanno così bene operato. I risultati dell'operazione - ha concluso Pisanu - sono la migliore conferma che l'impegno del governo contro il crimine organizzato non ha conosciuto e non conoscerà soste e costituiscono un forte incoraggiamento a portarlo avanti con sempre maggiore determinazione».

Per Maurizio Gasparri, ministro delle Comunicazioni, «azioni di questo genere restituiscono fiducia e speranza alla Calabria e a tutte le regioni del Sud. L'azione messa a punto dalla Polizia e dalla Guardia di Finanza si presenta come la risposta ferma e decisa delle istituzioni alla criminalità organizzata che mina il progresso culturale ed economico di una regione, la cui posizione geografica è strategica per gli scambi commerciali tra il Sud e i restanti Paesi italiani ed europei. Alla Polizia, alla Guardia di Finanza ed a tutte le forze dell'ordine impegnate nel mantenimento della sicurezza dei cittadini e della legalità - ha concluso Gasparri - va tutto l'apprezzamento e la stima del Governo».

Congratulazioni anche da parte di Roberto Centaro, presidente della Commissione parlamentare antimafia. «Desidero sottolineare - ha detto - come la grande professionalità degli inquirenti abbia reso possibile la collaborazione di numerosi commercianti ed imprenditori che hanno finalmente trovato il coraggio di rompere il muro di omertà e denunciare gli usurai. E' un dato, questo, cui attribuisco particolare rilevanza, ancor più perchè si verifica in Calabria. L'operazione sconfessa le tesi sostenute da politici locali sull'assenza di cosche mafiose nel territorio di Cosenza e sulla circostanza che Cosenza sia un'isola felice. Così non è. Credo che isole felici non esistano più e sarebbe il caso che la politica locale si attivasse maggiormente, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, per fronteggiare le infiltrazioni mafiose». Per Giuseppe Lumia, capogruppo Ds nella Commissione antimafia, «ci sono molti punti positivi nell'operazione compiuta: un efficace collegamento tra la magistratura calabrese e la Dna, una proficua collaborazione tra la Polizia e la Guardia di Finanza, ma, soprattutto, un colpo deciso contro reati particolarmente odiosi come l'usura ed il racket, oltre al raggiungimento della verità su tanti omicidi e tentati omicidi». Per Lumia ora il «governo deve impegnarsi di più, facendo funzionare il meccanismo dei confidi, assicurare la tranquillità a chi decide di collaborare con la giustizia testimoniando nei processi, far sentire una presenza solidale dello Stato. Questo oggi avviene poco e male».

Per Alfredo Mantovano, sottosegretario di Stato al ministero dell'Interno, «l'operazione testimonia la costante attenzione delle istituzioni nei confronti dell'usura e delle estorsioni, e rappresenta un'iniezione di fiducia che si auspica possa indurre il maggior numero possibile di vittime a fornire la necessaria collaborazione alle forze di polizia, perchè solo un intenso e prolungato gioco di squadra potrà liberare il Meridione da questa terribile piaga». Jole Santelli, sottosegretario alla Giustizia, quale «componente di un governo fortemente impegnato nella lotta al crimine», esprime «soddisfazione per il risultati ottenuti che testimoniano, ancora una volta, l'impegno delle istituzioni contro la criminalità organizzata oltre che l'attenzione rivolta ad un regione i cui problemi sono stati spesso sottovalutati».


    

 

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