ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Picolo d Trieste Martedì 14 maggio 2002



Prosegue in aula alla Camera lo scontro sulla legge Bossi-Fini. La Cdl vuole comunque approvarla entro i primi giorni di giugno

Immigrazione: mille emendamenti dell’opposizione


ROMA - Il dibattito in aula alla Camera sull'immigrazione ha confermato che si tratta di uno dei terreni di scontro tra maggioranza e opposizione, anche se la battaglia avverrà ai primi di giugno, quando verranno posti in votazione gli emendamenti. Il Centrosinistra ha presentato circa 1000 proposte di modifica: la Casa delle libertà, come ha osservato il leghista Luciano Dussin, ha intenzione di varare questa legge in poche settimane, entro giugno, «nonostante le migliaia di emendamenti che intendono prolungare l'agonia della Turco-Napolitano».

Giampaolo Landi (An) ha osservato che «il sostegno alle famiglie giovani e alla natalità è un elemento della politica sociale che comprende anche l'integrazione degli immigrati e il controllo dei flussi. Va cambiato - ha aggiunto - l'approccio culturale. Abbiamo un grave dilemma: governare un processo migratorio destinato a aumentare, a tassi che potranno provocare pesante disagio sociale come quello che sta scontando la banlieu francese, oppure contrastare l'immigrazione ed essere pronti con la prossima generazione a affrontare la crisi del sistema sociale dovuta al calo demografico».

Per Forza Italia il punto chiave nella lotta ai clandestini è quello della certezza dell'identità, quindi Alberto Di Luca riproporrà l'obbligo del rilevamento delle impronte digitali ai clandestini privi di un'identità certa. L'esponente di Fi si è rivolto espressamente a quei deputati del Centrosinistra che votarono un'analogo testo da lui proposto nella scorsa legislatura. Di Luca ha anche annunciato che chiederà di allungare da 60 a 120 i giorni di permanenza dei clandestini nei Centri per dar modo di identificarli. Di Luca ha replicato a Rutelli contestando i dati sugli sbarchi: è vero che sono cresciuti, ma solo del 3,6% e non sono raddoppiati, mentre le espulsioni sono aumentate del 30%. Dati ribaditi dal sottosegretario Alfredo Mantovano nella sua replica: «prima delle leggi sono cambiati i comportamenti da quando siamo noi al governo», ha affermato.

Dopo le interviste dei giorni scorsi, Rutelli ha illustrato la linea alla direzione della Margherita: «Non è vero che c'è una destra intransigente contro il crimine e il Centrosinistra è lassista», ha detto. Piuttosto ci deve essere una linea orientata «all'integrazione e allo stesso tempo fermamente intransigente verso l'azione criminale che sfrutta l'immigrazione. Vorrei che scomparisse dalle argomentazioni dialettiche la tesi secondo cui questo è un argomento della destra - ha insistito Rutelli - proprio perché la nostra posizione non deve essere in contrasto con una linea di intransigenza. Sbaglieremo comunque se non inquadrassimo questi temi in una prospettiva europea perché è impensabile affrontare i problemi di sicurezza, immigrazione e lavoro fuori da una visione d'insieme».

 

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