ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL PICCOLO DI TRIESTE
(Sezione:     Pag.     )
Giovedì 24 ottobre 2002



Il premier elogia la collaborazione con gli skipetari: scafisti sconfitti. Dall’associazione cattolica rifiuto di un’accoglienza limitata alla pura forza lavoro

Immigrazione: Berlusconi a Tirana, Caritas contro la Bossi-Fini


 

ROMA - Mentre la Caritas boccia la Fini-Bossi, il premier Berlusconi, ieri a Tirana nella sua prima visita ufficiale da premier, ha elogiato la collaborazione con l’Albania su un fronte comune contro il fenomeno dell’immigrazione.

Critiche della Ceritas Da una parte la prospettiva dell'integrazione come fenomeno di lungo periodo, l'accoglienza quale valore evangelico e sociale irrinunciabile, la costruzione di una società multiculturale già in atto, il rifiuto della provvisorietà dell'immigrato come pura forza lavoro e il riconoscimento di tutti i suoi diritti. Critiche pesanti, di conseguenza, alla Bossi-Fini. Dall'altra il rapporto positivo instaurato fra l'Italia e diversi paesi di provenienza per arginare l'illegalità, il nesso fra contratto di lavoro e permesso di soggiorno come scelta di profilo europeo, la lotta alla clandestinità e per la regolarizzazione come priorità della nuova legge.

È stato serrato il confronto svoltosi ieri mattina nel teatro Orione, fra il presidente della Caritas, mons. Cocchi, arcivescovo di Modena, e il sottosegretario agli Interni Mantovano. Un confronto a tratti aspro ma nel quale le due parti hanno ammesso di voler continuare a collaborare. Per la Caritas poi «la temuta invasione di immigrati non c'è stata», Mantovano ha invece previsto modifiche alla legge nei prossimi anni. Occasione dell'incontro la presentazione annuale del Dossier Caritas sullo stato dell'immigrazione nel nostro Paese, ormai diventato un appuntamento centrale nello studio del fenomeno migratorio per istituzioni, partiti e associazioni.

Berlusconi a Tirana L'immigrazione clandestina, piaga negli anni passati dei rapporti tra Italia e Albania, è ora praticamente sconfitta. Berlusconi lo ha riconosciuto parlando ai cento militari italiani della base di Saseno, la piccola isola davanti a Valona. Da Saseno, le pattuglie miste italo-albanesi controllano regolarmente il canale di Otranto, e da settembre scorso non segnalano più né intercettazioni di gommoni di clandestini, né sbarchi sulle coste pugliesi. «Forse è ancora presto per dire che gli scafisti sono definitivamente sconfitti», dice prudentemente il presidente del Consiglio: «ma sicuramente il fenomeno si è ridotto ai minimi termini». Un risultato che, secondo Berlusconi, «rimuove un'ombra che poteva pesare negativamente sull'ulteriore sviluppo delle relazioni bilaterali. Ora potremo fare cose nuove e aumentare il volume degli interventi per dare una mano a un popolo amico».


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