ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su la Padania
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Martedì 4 Maggio 2004

 

IL MINISTERO DELL'INTERNO: 88 INCIDENTI DAL 2001

 Lega vittima preferita dello squadrismo rosso


 

Se c'è un movimento politico che è nel costante mirino delle violenze "antagoniste" (centri sociali e compagnia cantante) questa è la Lega Nord. I suoi militanti, esponenti politici e sedi, solo negli ultimi tre anni, hanno complessivamente subito decine e decine di aggressioni, attentati dinamitardi e incendiari, devastazioni di vario tipo. Questo è quanto si legge nella risposta data da Alfredo Mantovano (An), sottosegretario del ministero degli Interni - che riposrtiamo qui di seguito pressoché integralmente - a un'interrogazione presentata dall'on. leghista Pietro Fontanini.

ALFREDO MANTOVANO*


Signor Presidente, On. li Deputati, negli ultimi anni si sono registrati numerosi atti di intimidazione nei confronti di militanti, dirigenti o sedi della Lega Nord. Nella maggior parte dei casi si è trattato di mere azioni dimostrative, che hanno prodotto danni di lieve entità: incendi di portoni di ingresso, di insegne, di bandiere o di cassette della posta, lanci di corpi contundenti verso porte, vetrate, ecc...

In alcuni casi vi sono state intrusioni nelle sedi del Partito, scritte murali e imbrattamenti riconducibili a gruppi dell'area antagonista. Gli episodi di maggiore gravità sono stati l'attentato del 23 agosto 2001 alla sede di Vigonza (Pd), che ha prodotto all'immobile danni tali da renderlo inagibile, il lancio di bottiglie incendiarie contro la sede provinciale di Padova, avvenuto il 21 febbraio 2002, l'esplosione di un ordigno rudimentale collocato alla porta di ingresso della sede di Gardone Val Trompia (Bs), avvenuto l'11 luglio 2003, l'incendio appiccato alla sede di Trieste il 14 aprile scorso e quello appiccato pochi giorni fa, il 25 aprile, al portone dell'edificio che ospita le Sezioni della Lega Nord e di Forza Italia di Lecco. Tra gli atti di intimidazione rivolti a esponenti della Lega Nord, ricordo l'incendio dell'autovettura di un consigliere provinciale di Treviso, avvenuto il 30 gennaio scorso. Nessuno di questi gesti è stato rivendicato; le rivendicazioni degli attentati di Vigonza e di Padova, ad opera di sedicenti "Brigate Azzurre", "Punk Comunisti" e "Gruppi di Azione Proletaria", sono ritenute inattendibili.

Complessivamente, dal gennaio 2001 fino ad oggi, sull'interno territorio nazionale sono stati denunciati, ai danni della Lega Nord, 13 attentati dinamitardi o incendiari (4 nel 2001, 3 nel 2002, 3 nel 2003 e 3 nel 2004) e 75 episodi di danneggiamento di sedi (14 nel 2001, 23 nel 2002, 25 nel 2003 e 13 nel 2004). In alcuni casi è stato possibile individuare gli autori del fatto, come è avvenuto a Parma il 12 dicembre 2003, quando sono stati arrestati due aderenti al movimento antagonista, i quali avevano lanciato oggetti contundenti durante un corteo della Lega. La natura e le stesse modalità di svolgimento della gran parte degli atti delittuosi non hanno consentito, in molti casi, di individuare i responsabili, trattandosi per lo più di gesti che non richiedono particolari abilità operative o sforzi organizzativi per la loro esecuzione, né il coinvolgimento di più persone.

Sul piano nazionale, l'anno 2003 ha fatto registrare un incremento dei casi di intolleranza politica, spesso sfociati in violenze in danno di esponenti politici o di sedi di partito: questi atti potrebbero aumentare e divenire più cruenti con l'avvicinarsi delle scadenze elettorali. Benché il fenomeno coinvolga tutte le forze politiche, le sedi e i militanti dei Partiti che compongono la coalizione di Governo risultano essere i bersagli più frequenti. Pur nella obiettiva impossibilità di prevenire tutti gli atti del genere per l'elevato e indefinito numero di possibili obiettivi in ogni parte del Paese, sono stati intensificati, su tutto il territorio nazionale, sia gli strumenti informativi ed investigativi, sia i servizi di controllo del territorio. Il Dipartimento della pubblica sicurezza ha provveduto più volte, negli ultimi mesi, a sollecitare in tal senso le Autorità Provinciali di Pubblica Sicurezza, diramando apposite direttive, per elevare ai massimi livelli le misure di vigilanza alle sedi di partiti e di organizzazioni politiche. Ribadisco, in conclusione, che la protezione delle sedi di partiti, di circoli, di movimenti, di esponenti politici, di amministratori locali, così come di tutte le persone più esposte a rischio, costituisce una delle priorità dei servizi di controllo del territorio svolti dalle forze dell'ordine in ogni regione, secondo una programmazione definita provincia per provincia.

È ovvio che l'impegno delle forze di polizia va accompagnato, nel pieno rispetto della legalità, dalla condanna unanime di ogni forma di violenza e dall'appoggio di tutte le forze istituzionali e politiche.

* sottosegretario del ministero degli Interni


    

 

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