ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su La Padania
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Giovedì 20 giugno 2002

Domani al via il vertice di Siviglia. Joseph Piquè: politica comune su immigrazione e asilo

Clandestini, Aznar suona la sveglia all’Ue
Il presidente spagnolo: servono subito nuove iniziative contro gli irregolari




Madrid (Spagna)

«L’Unione europea deve adottare nuove iniziative per migliorare la lotta contro l’immigrazione clandestina e per avviare una gestione coordinata ed integrata delle sue frontiere esterne». Nella lettera inviata da Josè Aznar ai capi di Stato europei c’è dunque in primo piano la lotta all’immigrazione illegale, ma anche il punto sui negoziati di adesione ed il calendario dell’allargamento, la riforma del Consiglio Ue e dei summit europei e l’approvazione dei Grandi Orientamenti di Politica economica dell’Ue.

È insomma ampia l’agenda dei lavori del vertice di Siviglia del 21-22 giugno illustrata dal premier spagnolo e presidente di turno dell’Unione, Josè Maria Aznar, nella tradizionale lettera di invito ai 14 partner. Nella missiva, Aznar passa in rassegna i temi principali delle riunioni e gli obiettivi da cogliere. Sarà la prima sessione di lavoro, domani mattina, ad affrontare le questioni dell’asilo e dell’immigrazione. Il capo del governo spagnolo sottolinea dunque «la necessità che l’Ue adotti nuove iniziative per migliorare la lotta contro l'immigrazione clandestina e per avviare una gestione coordinata ed integrata delle sue frontiere esterne». «Discuteremo inoltre - aggiunge Aznar - nuove modalità per integrare la politica in materia di immigrazione nelle relazioni dell’Ue con i paesi terzi e per accelerare i lavori legislativi in vista della definizione di una politica comune in materia di asilo ed immigrazione».

A seguire, nella colazione di domani, i Quindici esamineranno le opzioni per riformare i lavori del Consiglio Ue, i progressi nella politica europea di sicurezza e difesa, i principali temi di politica estera e la ratifica del Trattato di Nizza da parte dell’Irlanda. Nel pomeriggio sarà la volta delle questioni economiche. Fa eco ad Aznar il suo ministro degli Esteri, secondo il quale «la presidenza spagnola non sta conducendo nessuna linea dura, bensì sta cercando un terreno nel quale ci sia spazio per una politica comune di immigrazione e di asilo, di cui nessuno peraltro discute la necessità».

Così a due giorni dal Consiglio Europeo di Siviglia Joseph Piquè precisa la posizione del suo paese su uno dei temi caldi del vertice andaluso. Piquè non nasconde però che «alcuni paesi hanno concentrato l’attenzione su aspetti secondari della nostra posizione, come quelli vincolati a possibili reazioni dell’Unione Europea dinanzi a paesi terzi che non rispettino gli impegni assunti in materia di immigrazione in modo flagrante e costante».

Secondo il capo della diplomazia spagnola, nell’ultimo Consiglio di affari generali tenutosi lunedì scorso «tredici paesi erano d’accordo con la proposta della presidenza» mentre «chi ha mantenuto una posizione autonoma è la Francia, seguita dalla Svezia». Piquè ha sottolineato quali sono i quattro risultati che si attende dal vertice di Siviglia: «Dare una spinta politica, con calendari, alla definizione di una politica comune di immigrazione e di asilo; ratificare il piano di azione contro l'immigrazione illegale; procedere con misure concrete verso una politica comune di controllo delle frontiere e prendere la decisione politica di integrare la cooperazione nella lotta contro l’immigrazione illegale nei rapporti esterni dell’Unione».

Stessa analisi sui contrasti da parte del sottosegretario all’Interno: «C’è stata un’enfasi eccessiva sui contrasti tra i diversi Paesi europei sull’immigrazione». «Non si può immaginare che 15 Paesi abbiano visioni perfettamente sovrapponibili su questo tema - ha osservato Alfredo Mantovano - ma sono stati fatti passi avanti e c’è una reale e comune volontà politica di risolvere i problemi connessi con l’immigrazione e lo sfruttamento». In particolare, ha aggiunto il sottosegretario, «molti spunti si trovano del nostro disegno di legge, dove si collegano gli aiuti ai Paesi da cui provengono i flussi migratori ad effettivi impegni contro l’immigrazione clandestina».

           

   

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