ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su la Padania Venerdì 19 aprile 2002



Il governo respinge la richiesta di stralcio delle norme sui rifugiati politici avanzata dall’opposizione

 

Asilo sì, ma non ai truffatori
Calderoli: «Fissare dei paletti»
Borghezio: «Le regioni controllino le frontiere»


 

Roma Ieri, al termine della discussione generale in Commissione Affari costituzionali, il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano ha detto “no”, a nome del governo, allo stralcio delle norme sui rifugiati, chiesto dall’Alto commissario dell’Onu per i rifugiati, Ruud Lubbers, e dall’opposizione. Decisione giudicata «grave» dal centrosinistra. Mantovano, tuttavia, ha preannunciato delle modifiche garantiste ai due articoli della legge che toccano il diritto di asilo. Attualmente il testo prevede che se la domanda di asilo viene respinta, la persona viene equiparata allo straniero irregolare e viene quindi rimandato nel suo paese di origine, da dove può presentare ricorso. Mantovano ha riferito che si potrebbe introdurre una sospensiva del rimpatrio di 15 giorni, durante la quale la persona che fa ricorso dovrà però rimanere in un Centro di permanenza. Questo per evitare «abusi» e cioè «l'utilizzo strumentale della domanda di asilo come mezzo per poi far perdere le proprie tracce». Sulla proposta di far rimanere il rifugiato in un Centro, ha riferito Mantovano, non ci sono state obiezioni da parte di Lubbers. Il governo, ha detto ancora il sottosegretario varerà successivamente una legge organica sul diritto di asilo. «Sul diritto d’asilo sia ben chiaro che vanno fissati i paletti”»: lo afferma Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato, in una nota di replica all’alto commissario Onu Ruud Lubbers.

«Ho letto che l’alto commissario Lubbers propone un sistema comune in tutta Europa per l’immigrazione - scrive Calderoli - Credo però che l’attuale tipologia dell’Unione europea, che incarna tutte le caratteristiche negative del Superstato, non possa essere in grado di contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina. Solo un’Europa federale o confederale, che deleghi quindi ai singoli Paesi l’intervento contro l’immigrazione selvaggia, potrà lottare per impedire l’invasione del nostro continente».«Sul diritto d’asilo - prosegue Calderoli - vanno fissati paletti, l’asilo non va negato a chi effettivamente lo merita, ma nemmeno possiamo garantire una legislazione a maglia larghe, altrimenti non riusciremmo a impedire l’ingresso a chi non è perseguitato ma soltanto un truffatore». In riferimento all’intervista al Commissario dell’Onu Lubbers, nel quale si criticano le misure relative all’immigrazione clandestina e all’asilo approntate dal Governo italiano, l’On. Borghezio ha dichiarato che «i Governi nazionali e le Regioni devono mantenere la competenza del controllo delle frontiere. Contrariamente alla dottrina ufficiale mondialista dell’Onu, un settore così delicato che coinvolge le specificità nazionali e regionali deve essere gestito dal territorio e non da astratti organismi internazionali che vogliono fare dilagare l’ondata immigratoria». «Per quanto riguarda la questione del diritto d’asilo per i rifugiati politici - ha continuato Borghezio - non si può permettere che una sua interpretazione estensiva e lassista lo trasformi in uno stratagemma utile a scompaginare le caratteristiche culturali, storiche, etniche e religiose della nostra terra».

 

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