ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LaPadania Martedì 14 maggio 2002




Canale di Suez, aumentano i controlli

Turchia blocca nave-carretta



Il Cairo

L’Egitto si è impegnato a fornire al governo italiano informazioni tempestive sul transito di “carrette del mare” con a bordo immigrati diretti verso le coste italiane ed europee ed a creare una struttura di polizia ad hoc per contrastare il fenomeno, che attualmente riguarda in gran parte migliaia di persone provenienti dallo Sri Lanka. E’ il risultato di una visita al Cairo fatta dal sottosegretario agli interni Alfredo Mantovano, con una delegazione di esperti del settore, durante la quale ha incontrato il ministro degli interni egiziano, Habib El Adly.

Nel 2001 - secondo dati forniti dal prefetto Pansa, che accompagnava Mantovano - sulle coste italiane si sono avuti 23 episodi di sbarco, con l’arrivo di 1450 cingalesi. Quest’anno, nel solo periodo primo gennaio -10 maggio le navi arrivate sono state 25, con lo sbarco di 2500 cingalesi. «Gli equipaggi delle navi sono stati arrestati, insieme con alcuni basisti a terra», ha precisato Pansa . «A fine aprile - ha ricordato Mantovano - in occasione del consiglio europeo dei ministri degli interni è stato proprio il ministro Scajola a porre l’accento sulla gravità del fenomeno e sulla necessità di intervenire prima che le imbarcazioni entrino nel Mediterraneo».

Si sono abbinati così una maggiore consapevolezza a livello europeo ed una dimensione accresciuta del fenomeno, che è particolarmente concentrato in Italia. «Abbiamo deciso di intervenire - sottolinea il sottosegretario - per far sì che il Canale di Suez non sia più considerato una via appetibile per i trafficanti di uomini».

Ed il governo egiziano ha confermato la propria disponibilità in tal senso, «con uno scambio più celere di informazioni, che finora sono state molto parziali e tardive, quando la nave aveva attraversato da giorni il Canale». E’ stato anche deciso di istituire la presenza di un ufficiale di collegamento presso l’ambasciata italiana al Cairo che si manterrà in contatto con gli apparati della sicurezza egiziani.

Inoltre il governo italiano collaborerà con quello egiziano per il rimpatrio di immigrati che dovessero essere bloccati nel Canale di Suez. Da parte egiziana è stato sancito, infine, l’impegno a costituire nell’ambito delle forze di polizia un corpo per il contrasto dell’immigrazione clandestina. «Un punto che rimane da chiarire - ha concluso il sottosegretario - è quello della esecuzione di controlli antimmigrazione all’interno del Canale di Suez, superando il dogma per cui la libertà di navigazione nel Canale significa anche libertà di fare traffici illeciti».

Continuano i tentativi di ingressi clandestini di immigrati che partono dalla Turchia. La polizia turca ha arrestato nella città costiera meridionale di Silifk 248 emigranti clandestini, tra cui 35 donne e 48 bambini, mentre si apprestavano a imbarcarsi per la Grecia, da dove alcuni di loro avrebbero cercato di raggiungere poi l’Italia. 165 sono di nazionalità turca. In differenti operazioni la polizia ha arrestato altri clandestini. Con la primavera aumenta sensibilmente il traffico di clandestini che cercano di emigrare in Europa passando per la Turchia.

 

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