ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: IN PRIMO PIANO   e   Pag.   5  )
Sabato 11 ottobre 2003

Pierluigi Biandolino

LA DENUNCIA

Lecce, 19 imprese pigliatutto

La commissione Appalti ha analizzato tutte le gare. Carte in procura


LECCE - Lo studio della Commissione Appalti istituita nei mesi scorsi dalla prefettura di Lecce è ora noto: ci sarebbero aziende che aggirando le regole della llbera concorrenza riuscirebbero ad aggiudicarsi gare d'appalto con rialzi e ribassi concordati in maniera tale da consentire l'aggiudicazione a ditte del "gruppo". I risultati dello studio sono stati, ieri stesso, portati all'attenzione della Procura della Repubblica di Lecce ed anche della Commissione nazionale Antimafla.

Sarebbero 19 le ditte che ingannano, nel Salento, la llbera concorrenza e che, altro dato, dividono fondi rivenienti, per lo più, da fi nanziamenti dati ai Comuni con i Programmi operativi regionali. Ieri mattina i dati della Commissione Appalti sono stati letti dal sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, che già in altre occasioni aveva lanciato il grido d'allarme sulla concessione degll appalti da parte delle pubbliche amministrazioni.

Ma secondo il sottosegretario "lo scopo non è quello di censurare tizio o calo ma sollecitare tutti quelli che hanno voce in capitolo a svolgere la loro parte per evitare che aziende oneste siano costrette a subire questo tipo di accordi sleali e che, successivamente, siano anche costrette a llcenziare i propri dipendenti". Secondo Alfredo Mantovano, infatti, il meccanismo utilizzato dalle aziende del "gruppo" è facilmente percepibile, si può facilmente notare anche a livello comunale. In sostanza, in gran parte delle gare d'appalto censite emerge una rotazione tra alcune imprese, nonché un comportamento totalmente disomogeneo di queste rispetto alle tre concorrenti.

Gli appalti aggiudicati al "gruppo" si caratterizzano per una forbice di oltre 30 punti percenofferta massima di riasso. Forbice sintomaca della presenza di ofrte non giustificate alle regole di mercato e presentate solo allo scopo di influenzare la media aritmetica calcolata per l'aggiudicazione. Per di più, in base allo studio effettuato, sono facilmente rilevabili comportamenti definiti "non omogenei" da parte di un "gruppo" di imprese partecipanti (le solite 19) le quali in relazione a bandi di gara pressoché identici e aventi oggetto lo stessa tipologia di lavori presentano offerte notevolmente differenti in ordine al quantum.

Le categorie di appalto nelle quali il "gruppo" opera sono: lavori in zone Pip; adeguamento impianti scolastici alle norme di sicurezza; recupero di centri storici e di strade; completamento rete fognaria; prevenzione rischi idrici ed idrogeologici; impianti di depurazione e bonifica discariche.

Lo studio della Commissione, composta da due funzionari della prefettura, un funzionario della polizia di Stato, un ufficiale della guardia di finanza ed uno dei carabinieri, nonché da un rappresentante dell'Anci, è stato possibile grazie alla collaborazione di 66 comuni che hanno inviato in prefettura la documentazione relativa agli appalti superiori a l5Omila euro effettuati nel 2002, alla collaborazione dei Consorzi di Bonifica, Arneo e Li Foggi, e delle AsI di Lecce e Maglie.

Altri 33 comuni hanno comunicato di non aver effettuato appalti per cifre superiori a 300 milioni di vecchie lire mentre Provincia di Lecce e Comune di Melpignano non hanno aderito all'invito. Complessivamente la Commissione ha potuto elaborare la sua ricerca sulla base di documentazione relativa a ben 170 appalti di opere pubbliche.


    

 

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