ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: LECCE    Pag.  6  )
Venerdì 2 aprile 2004

Salvatore AvitabiIe

Gli abbattimenti passati in giudicato restano all' esame dei magistrati

 

 Ecco la lista degli ecomostri Sul tavolo della Procura 874 casi

Non ancora in prefettura le sentenze di demolizione


 

 

LECCE - Nell'elenco degli 874 immobili abusivi, per i quali la Procura ha già disposto le demoli zioni con sentenza passata in giudicato (dal '97 al 2004), lo «scudetto» dell'illegalità spetta a Porto Cesareo con 224 casi. E al secondo posto c'è Copertino, con 125 illeciti edilizi accertati. Il 22 marzo scorso, in prefettura e alla presenza del sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, il procuratore capo della Repubblica, Rosario Colonna, aveva annunciato la consegna dell'elenco per l'avvio delle procedure relative agli abbattimenti. Ma SOÌlO passati dieci giorni e di quell'elenco non c'è traccia.

Un ritardo, sicuramente involontario, che di fatto allunga i tempi per la ripresa delle demolizioni, soprattutto a Porto Cesareo. Nei giorni scorsi il Corriere del Mezzogiorno aveva scritto che gli abbattimenti sarebbero ricominciati dopo Pasqua, tra il 20 ed il 30 aprile. Ora, alla luce di come si stanno evolvendo gli eventi, i tempi potrebbero ulteriormente allungarsi. E c'è attesa anche per l'utilizzo dei satelliti per scoprire gli abusi edilizi. Il prefetto di Lecce, Gianfranco Casilli, ha inviato una lettera a tutti i sindaci della provincia per illustrare la proposta. Ma un incontro tecnico per affrontare il metodo satellitare anti-abusiJfismo non si è ancora tenuto.

Nell'elenco degli immobili abusivi che si possono già demolire, dopo Porto Cesareo e Copertino, ci sono Nardò con 91 casi; Veglie con 33; Racale con 26; Ugento con 23; Taviano con 20; Taurisano con 20 e Poggiardo con 13. Va precisato che non sono tutte villette abusive ma tra gli illeciti figurano anche piccole infrastrutture realizzate senza licenze e semplici ampliamenti.

E nel frattempo gli abusivi che hanno presentato istanza di condono edilizio in base alla legge 326/2003 possono ottenere anche la sospensione dell'ordine di demolizione in attesa chevenga discussa la domanda. A Porto Cesareo c'è già un precedente. Una demolizione è stata sospesa con un'ordinanza del Tar di Lecce. Ricordiamo che per entrare nel condono l'istanza deve riguardare immobili abusivi realizzati entro il 31 marzo 2003. E la dichiarazione di interesse al Comune deve essere stata prEsentata entro il 31 gennaio scorso in base allo sbarramento della Regione.

Per la Puglia, dunque, la proroga dei termini fino al 31luglio per il condono edilizio non avrebbe efficacia. E per questo motivo l'avvocato Pietro Quinto, legale delComune di Porto Cesareo, ha invitato il sindaco Luigi Fanizza a rigettare subito le dichiarazioni di interesse al condono che riguardano abusi edilizI avvenuti nelle aree a vincolo paesaggistico. Dice il consulente di Fanizza: «In questo modo la situazione si può snellire ed il Comune può subito disporre le demolizion» CoSì facendo, inoltre, si eviterebbe che altri abusivi possano ottenere la SOpensione delle ordinanze di demolizione. «Il provvedimento del Tar dell'altro giorno - spiega l'avvocato Quinto - si riferiva ad una ordinanza di demolizione che era stata emessa anteriormente alla nuova legge sul condono edilizio. E' stata impugnanta ed il Tar, in assenza della costituzione del Comune di Porto Cesareo, l'ha sospesa perché ha applicato una norma, prevista da tutte le leggi sul condono, in base alla quale in pendenza del termine per la presentazione delle domanda di condono - sono sospesi tutti i procedimenti penali e amministrativi riguardanti gli illeciti rientranti nella legge». Quinto conclude: «Tutti coloro che hanno costruito anteriormente al marzo 2003 teoricamente possono utilizzare questo percorso: Ma credo che difficilmente possa applicarsi ad una delle 874 costruzioni per le quali c'è già la sentenza di demolizioni. Sono immobili realizzate in difformità alla normativa urbanistica e nelle aree a vincolo paesaggistico».


    

 

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