ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: LECCE   Pag.  5  )
Martedì 10 febbraio 2004

Salvatore Avitabile

 

Mantovano: più poliziotti nelle strade

Il sottosegretario dopo l'attentato in centro: «Gli uomini ci sono, non stiano negli uffici»


 

LECCE - A Lecce per fronteggiare la nuova ondata di criminalità culminata sabato sera con l'attentato dinamitardo in pieno centro ai danni del negozio «Cucciolandia», non arriverà neanche un poliziotto di rinforzo. «Non ce ne sarà bisogno, gli organici sono suffiicienti», afferma il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. Che lancia ai vertici di polizia, carabinieri e guardia di finanza un messaggio ben preciso: «Per combattere questo nuovo tipo di criminlità occorre un nuovo orientamento: Più prevenzione che investigazione, più uomini in strada e meno negli uffici». Mantovano non vuole polemizzare con il questore Francesco Zonno, il colonnello dei caarabinieri Sergio Raffa e quello della Guardia di Finanza Antonino Maggiore. Ma un forte richiamo al controllo più capillare del territorio lo è senz'altro.

Mantovano cita anche dati ineluttabili. Dice: «Nel 2003 sono avvenuti solo 3 omicidi, lo scorso anno ne furono 9. Ma nel 2003, rispetto all'anno precedente, è stato registrato un incremento del 50 per cento degli scippi. E il controlo delle forze dell'ordine a persone ed automobili si è ridotto del 12 per cento». Come voler dire : a Lecce le forze dell'ordine stanno allentando la morsa?

E aggiunge: «Quando succedono fatti come l'attentato a Lecce o le tre rapine a Momnteroni, bhe la gente si allarma. E fa bene. Oggi la criminalità è cambiata. Quella mafiosa, che punta al riciclaggio ed all'usura, è stata debellata anche colpendo le complicità economiche-finanziarie. Ma poichè la criminalità è come la politica, facendo le dovute distinzioni, non conosce il vuoto. E cosi il vuoto lasciato da queste forme di realtà criminali più organizzate viene riempito da una criminalità che cerca di imporsi con l'efferatezza delle gesta che creano allarme diffuso».

Per Mantovano, l'incremento di furti, scippi e rapine sarebbe dovuto alla diffusione di questo nuovo tipo di criminalità che gestisce affari «superficiali», come la cessione di droga. Ecco perchè, secondo il sottosegretario all'Interno, occorre maggiore controllo del territorio. «Le forze dell'ordine non sono neanche più impegnate nella lotta all'immigrazione clandestina. Ripeto, meno uomini negli uffici e più in strada. È un problema di mentalità, occorre orientare l'impegno delle forze dell'ordine rispetto alle caratteristiche della criminalità che si combatte». E quella che sabato sera ha fatto esplodere la bomba in centro è si di «superficie», ma - come Mantovano - si è resa parotagonista di un «episodio plateale». Il sottosegretario così conclude: «Le bombe non si mettono alle 22.30 ma a notte fonda. E non in una zona affollata ma isolata. L'attentato non è solo un messaggio per il titolare del negozio. L'obbiettivo è stato quello di creare allarme tra la gente, come voler dire: "Noi ci siamo, non siamo scomparsi"». Ieri infine il senatore Alberto Maritati ed il deputato Antonio Rotundo, entrambi ds, incontreranno i commercianti a metà settimana per mettere a punto strategie contro il crimine. Stamane si svolgerà in prefettura il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza.


    

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