ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su    IL MESSAGGERO
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Lunedì 26 gennaio 2004

di MONICA DI FABIO

IL DECRETO SUI FLUSSI MIGRATORI

 

Stagionali: Ministero avaro, raccolti a rischio


 

Lavoratori stranieri stagionali, la beffa si ripete: in tutta la provincia ne servirebbero almeno 3.000 da impiegare in agricoltura nei periodi di maggiore raccolta e invece sono 800 per tutta la Regione. Più fortunato il Veneto, con 12.000 autorizzati su un totale di 50.000. Lo dice il decreto ministeriale fatto a dicembre e ufficializzato in questi giorni. Ora bisoegnerà attendere la ripartizione per provincia per scoprire se il numero sarà maggiore dell 350 unità assegnate lo scorso anno, come le associazioni di categoria avevano richiesto o no. Ma si preannuncia già una nuova estate priva di sufficienti braccia per la raccolta.

Una richiesta pressante, avanzata direttamente al sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, in visita lo scorso anno al prefetto di Latina. Si era impegnato ad “allargare” il fabbisogno pontino, molto più che una necessità: «Perché quello del bracciantato è un lavoro che gli italiani non fanno - ricorda la presidente provinciale Coldiretti Daniela Santori - i flussi sono legati al tasso di disoccupazione, più è alto, meno lavoratori danno. E con tanti disoccupati, noi ci ritroviamo ad ogni vigilia di raccolta puntalmente senza forza lavoro». Una situazione così grave da costringere molte aziende agricole della provincia a ricorrere a lavoratori in nero, per evitare la chiusura dei battenti all’inizio di ogni stagione.

«Incredibile ma vero - aggiunge Luca Targa della Cia che si era fatta promotrice con Mantovano della richiesta di ampliamento - Siamo lieti che il numero sia aumentato rispetto al totale regionale dello scorso anno, ma ancora non basta. Con una lettera abbiamo inoltre sollecitato i decreti attuativi della Riforma Biagi sul lavoro, al fine di applicare le varie forme contrattuali previste anche sui lavoratori stranieri e chiedere snellimenti procedurali per le aziende agricole, visto che le necessità, in fondo, si limitano a poco più di un mese l’anno. Ma risposte non ne abbiamo avute». E sulla piana pontina è spesso dilagata l’irregolarità. Perché i braccianti non possono essere assunti per un anno come vuole la sanatoria Bossi-Fini, significherebbe un peso insostenibile per le realtà agricole, eppure qualcuno ha dovuto farlo, altri hanno agito diversamente. Dipenderà dalle esigenze del mondo produttivo.

 

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