ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione:     Pag.     )
Venerdì 18 ottobre 2002

di ANNA MARIA SERSALE


«Meno clandestini col nuovo decreto»
Mantovano: più facile fare accordi con i paesi d’origine. Pisanu: 66mila espulsi


 

ROMA - La Lega era recalcitrante, ma Silvio Berlusconi si è imposto. E ha firmato di suo pugno il decreto flussi per regolare gli ingressi degli extracomunitari in questo scorcio d’anno. «Il decreto - sostiene il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, che da tempo suggeriva il provvedimento - ha un duplice significato politico. Fatta la riforma, la Bossi-Fini, inizia la normalizzazione. Si decide quanti possono entrare. Ma il decreto è anche una carta in più da giocare per la lotta alla clandestinità. Servirà a frenare gli sbarchi e a stringere nuovi patti di collaborazione con i paesi di provenienza. Da questi paesi ora ci attendiamo risposte coerenti». Nel frattempo, nel giro di 48 ore, a Lampedusa sono continuati gli sbarchi: più di trecento clandestini hanno raggiunto l’isola. Arrestati i due scafisti. Comunque, le trattative con i paesi che affacciano sul Mediterraneo sono già cominciate. Il ministro del Lavoro Roberto Maroni è stato per due giorni al vertice di Tunisi per stabilire «regole di gestione dei flussi» e una «diversa e più controllata qualità dell’immigrazione». «Saremo severi contro ogni forma di illegalità - ha detto Maroni - ma anche accoglienti nei confronti di chi rispetta le leggi. L’Italia sull’immigrazione è in linea con l’Europa. E lo sviluppo di una più coordinata politica degli ingressi potrà sottrarre un gran numero di immigrati ai canali illegali».

Intanto, Nei primi nove mesi del 2002 sono stati espulsi 66.569 immigrati clandestini, mentre sempre nello stesso periodo sono state accompagnate alla frontiera 19.824 persone. I dati sono stati diffusi dal ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu.
Ma saranno 20.500 gli immigrati che potranno entrare in Italia alla luce del sole, grazie al decreto flussi. Del contingente fanno parte anche 2.500 lavoratori super-qualificati e 4.000 italo-argentini, che premono per rientrare nella madrepatria. «Il governo ha assunto un’ottica positiva, di apertura - continua Mantovano -. Siamo anche disponibili a rivedere le quote se ci sarà collaborazione. Eppoi, agli stranieri che vogliono lavorare in Italia conviene entrare da "regolari": la famiglia non dovrà fare la colletta per raccogliere i 5mila dollari del viaggio da clandestini». Ma come verranno distribuiti i 20.500 in arrivo? Quali saranno le quote regionali? «Questo verrà stabilito in un secondo momento - spiega il sottosegretario Mantovano- Bisognava prima uscire dall’emergenza e combattere il fenomeno della clandestinità». E i 4.000 italo-argentini, andranno tutti in Veneto? «Non obbligatoriamente - risponde il sottosegretario all’Interno - Non ci sono vincoli».

Per i regolari l’integrazione non è facile. C’è chi vorrebbe subordinare i permessi all’accettazione delle nostre leggi e dei nostri valori. «E’ un cammino per gradi - sottolinea ancora Mantovano - In prospettiva pensiamo a strumenti di integrazione più seri per chi pensa di restare in Italia. Studieremo anche la carta di soggiorno e i criteri per concedere la cittadinanza».
Intanto, è iniziato il conto alla rovescia per la sanatoria. Si avvicina la scadenza: l’11 novembre sarà l’ultimo giorno utile per presentare le domande.


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