Martedì 13 Giugno 2006

Cronache   pag. 16

 


«Si alle Stanze del buco», bufera su Ferrero

La Cdl all'attacco: il ministro vuole lo spaccio di Stato. Lui precisa: parlavo a titolo personale

di ANNA MARIA SERSALE

ROMA - Come in Spagna le “shooting room”. O, come in Toscana, dove al momento c’è solo una proposta, le “safe injection room”, ossia le “stanze del buco”. Il ministro della Solidarietà Paolo Ferrero ha detto di non avere alcuna «contrarietà preconcetta alla somministrazione controllata di eroina in forma sperimentale, nell’ambito di politiche per la riduzione del danno». Ferrero ne ha parlato ieri mattina durante una trasmissione di Radio Radicale. Il ministro ha anche annunciato che entro l'anno il governo troverà una «formula rapida per neutralizzare gli effetti negativi della legge Fini-Giovanardi». Ferrero ha concordato sulla possibilità di fare shooting-room come in Spagna, dicendo all’intervistatore che «quelle alle quali faceva riferimento sono sperimentazioni assolutamente da provare». Poi, in serata, il ministro ha corretto il tiro, dicendo di avere parlato a titolo personale.

Dure critiche dal centrodestra. Riccardo Pedrizzi, di An, dice che il suo partito farà «barricate in Parlamento contro la proposta», mentre Alfredo Mantovano, anche lui di An, ex sottosegretario all’Interno, accusa Ferrero di proporre lo «spaccio di Stato». Bordate anche da Luca Volontè dell’Udc, che si rivolge a Prodi: «Esca dal suo silenzio». «Dal ministro parole irresponsabili - commenta Domenico Di Virgilio, di Forza Italia - Ferrero ha la memoria corta e non conosce i risultati già ottenuti in altri Paesi». E da San Patrignano parla Andrea Muccioli che dice: «La somministrazione controllata di eroina non fa che cronicizzare la dipendenza». D’accordo con il ministro, invece, Massimo Barra, presidente della Croce rossa italiana: «Meglio le stanze del buco che un overdose in uno scantinato o in un bagno, col rischio di morire».

«Non ho proposto lo spaccio di Stato come sostengono alcuni esponenti della destra - replica in una nota il ministro Ferrero - ma semplicemente sostenuto, in risposta ad una domanda, che non ho preconcetti contro le sperimentazioni di riduzione del danno delle droghe. Si tratta di salvaguardare il più possibile la salute delle persone e questo non mi pare un obiettivo deprecabile. Si tratta di una mia convinzione personale, maturata nell'osservazione delle esperienze europee in materia, che non impegna ovviamente il Governo. L'unione è impegnata, come ho variamente spiegato in più occasioni e come si evince chiaramente dal programma che sta alla base del governo, a superare la legislazione attuale in materia di droga, in una direzione che veda una chiara distinzione tra droghe leggere e pesanti ed in particolare che diriga la repressione contro il narcotraffico e non contro i consumatori».

La Spagna ora sta sperimentando le narcosale. A Barcellona ce n’è una in Val d’Hebron, distribuisce siringhe e acqua distillata, e ha anche una sala per iniettarsi la droga. Dell’eroina di Stato si è fatta esperienza anche in Svizzera e Olanda. Secondo la rivista medica britannica The Lancet, che ha pubblicato uno studio, a Zurigo avrebbe «ridotto le morti per droga». Ma il tema è molto controverso. Sull’esperienza zurighese c’è anche chi dà notizie opposte.