ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
(Sezione: Latina       Pag.     )
Mercoledì 22 Ottobre 2003

di MONICA FORLIVESI

Consiglio comunale straordinario a Latina. Timori per il pericolo di infiltrazioni mafiose. Zaccheo: «Siamo una provincia cuscinetto, molto appetibile»

 

«Sicurezza, teniamo alta la guardia»

Mantovano: la politica ha un ruolo fondamentale nella prevenzione


 

L’ordine e la sicurezza pubblica? «Latina non è un’oasi, ma la situazione non è neppure allarmante: c’è una serena ed equilibrata forma di preoccupazione». Ha concluso così il suo intervento ieri, nel corso del Consiglio comunale straordinario convocato per discutere esclusivamente della sicurezza sociale a Latina, il sottosegretario agli Interni Alfredo Mantovano.

Prima di lui hanno fotografato la situazione criminalità nel territorio pontino il sindaco Vincenzo Zaccheo e il prefetto Salvatore La Rosa che si è soffermato su quanto è stato già fatto, dal protocollo d’intesa per la sicurezza siglato con i comuni di Aprilia e Latina, al maggior controllo del territorio grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine con la Polizia municipale, che ha avuto un incremento di organico di 40 unità. «Il livello in provincia è di sufficiente tranquillità - ha detto - ma il problema degli organici esiste, non appaiono più adeguati ai cambiamenti del territorio».

Quindi ha sottolineato la necessita di un presidio di polizia nei quartieri Nuova Latina e Nascosa e di un posto di polizia ferroviaria a Latina Scalo. Zaccheo ha sottolineato che «la provincia ha peculiarità geografiche che fuori da inutili allarmismi, debbono indurci a mantenere alta la guardia. Una zona appetibilissima come dimostrano i tentativi di infiltrazioni malavitose che non cessano di minacciare in particolare il sud pontino». Quindi ha ricordato l’episodio dell’autobomba scoppiata al Lido l’estate scorsa e i «segnali di innalzamento del livello di criminalità in provincia che desta un giusto allarme sociale fra i cittadini». Di qui la necessità di rivedere gli organici delle forze di polizia ribadito dal sindaco e dai capigruppo consiliari. Giancarlo Palmieri dell’Udc si è soffermato sul disagio vissuto dai cittadini per via dei reati minori: furti nelle case, scippi e rapine. Ma si è soffermato anche sulla sicurezza stradale.

Silvestro Messina della Margherita ha affondato: «Da tempo abbiamo avvertito nel nostro territorio una crescita qualitativa del fenomeno malavitoso nelle sue forme più preoccupanti, quello della criminalità organizzata legata agli investimenti di denaro sporco, alla gestione degli appalti pubblici, all’ecomafia, allo spaccio di stupefacenti ed a una conflittualità crescente tra clan e bande emergenti». E aggiunge: «Non sono più accettabili oggi quelle leggerezze amministrative con le quali nel passato si sono mosse le amministrazioni comunali nell’affidare delicati appalti e subappalti.

Non diversamente dal resto del Mezzogiorno anche nel nostro territorio i criminali hanno strategicamente stretto relazioni di amicizia con politici, imprenditori e professionisti riuscendo così a navigare come i pesci nell’acqua». Cesare Bruni di An si è soffermato sulla necessità di «alzare, oggi ancor di più, la guardia sulle operazioni di investimento, immobiliari e commerciali che possono avvenire nella nostra città al fine di individuare ed impedire operazioni poco trasparenti tese al riciclaggio di denaro sporco». Mauro Visari dei Ds ha avanzato richieste concrete al sottosegretario: «A Latina, vista l’equazione criminalità uguale economia, più che poliziotti con la pistola servono esperti in reati finanziari, inoltre la commissione antimafia dovrebbe venire in visita a Latina.

Il Comune invece deve dotarsi di un nuovo Prg alfine di stabilire regole certe e trasparenti ed evitare la giungla urbanistica». Alessandro Calvi di Forza Italia ha parlato di un «fragile assetto economico della città che favorisce la delinquenza» e della necessità di riempire il protocollo per la sicurezza di contenuti per renderlo realmente efficace. L’onorevole Mantovano ha concluso annunciando l’arrivo di sei agenti di polizia a Latina, ma anche sottolineato che «la coperta è corta e le esigenze del Paese crescenti», insomma, un aumento degli organici è improbabile.

Il sottosegretario ha parlato del disegno di legge che prevede nuove figure, intermedie, che concorreranno a formare la “sicurezza partecipata”, dove avrà un nuovo ruolo la Polizia municipale, ma anche gli istituti di vigilanza e i portieri dei palazzi che si chiameranno custodi abilitati. Per non parlare poi dell’importanza della tecnologia nel coordinamento tra le forze dell’ordine. «Ma la politica - ha concluso - deve arrivare prima. Ad esempio negli appalti, nelle licenze, nelle concessioni deve avere un ruolo di controllo e di prevenzione. Un esempio: fondamentali sono i controlli della Polizia municipale sulle attività commerciali che aprono come funghi, quel controllo sarà un punto di partenza per l’intervento successivo delle forze di polizia con competenze specifiche».


    

 

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