ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su IL MESSAGGERO
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Mercoledì 1 ottobre 2003

di ANNA MARIA SERSALE

LA STRATEGIA DEL GOVERNO

«Droga, per le piccole quantità solo una multa»

Mantovano: illecito il consumo di tutte le sostanze, ma la sanzione penale scatterà solo dopo una certa soglia


ROMA - Alla Conferenza mondiale sulla droga il vice premier Gianfranco Fini ha detto che «non ci sono droghe buone e droghe cattive, il loro consumo sarà comunque vietato». Si è parlato anche di sanzioni più severe e del fatto che verrà «annullata la distinzione tra pesanti e leggere». L’Italia si è divisa ancora una volta ed è scontro tra opposizione e maggioranza. Ma con l’introduzione delle nuove norme (entro ottobre è previsto l’esame di Palazzo Chigi) che cosa cambierà? Prevarrà la strategia del recupero o della repressione? E, soprattutto, scatteranno le manette? Abbiamo intervistato il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, di An, uno degli esponenti di Governo più impegnati nel piano.

Mantovano, il fronte degli antiproibizionisti è insorto contro l’ipotesi del carcere. Sinistra e radicali dicono che non si può risolvere con la repressione il problema droga. Che cosa risponde?
«La nuova legge non sarà solo repressione, ma anche prevenzione e recupero. Va chiarito che non stiamo progettando una legge proibizionista. Ci sarà una ”via diversa”, sia rispetto al proibizionismo, che non risolve nulla; sia rispetto all’antiproibizionismo, che aggrava il fenomeno».

Che cos’è che non va nella legge in vigore?
«E’ squilibrata e troppo lassista nella fase iniziale. Infatti, grazie al referendum del ’93 si può detenere droga senza limiti. Inoltre, la Cassazione ha dichiarato non punibile anche chi detiene 100 grammi di cocaina e 100 grammi sono un quantitativo considerevole. Tutto ciò è un incentivo alla diffusione degli stupefacenti».

Volete ripristinare la dose minima giornaliera, che era contenuta nella Iervolino-Vassalli?
«Assolutamente no. Fisseremo una “soglia” per la detenzione delle sostanze. Tale “soglia” di confine verrà fissata sulla base della presunzione di pericolosità. Comunque, sia chiaro che la detenzione sarà sempre e comunque un illecito».

La “soglia” per il quantitativo di stupefacente però fa pensare alla modica quantità. O no?
«Sono due cose diverse: la “soglia” non sarà determinata in funzione del bisogno del tossicodipendente, ma, come ho detto, sulla base della pericolosità di quel certo quantitativo di sostanza, qualunque essa sia».

Chi consuma droga finirà in carcere?
«L’intento della legge non è certo quello di carcerizzare ad ogni costo. Al di sotto della “soglia” ci sarà solo la segnalazione al prefetto: nel caso di un consumo occasionale o dello spinello del sabato sera si intraprende la strada della dissuasione, cercando di informare sui pericoli della droga. Diversamente, si indirizzerà ad un percorso di recupero. Per le piccole quantità, comunque, ci saranno solo delle multe e ritiro della patente, del porto d’armi, insomma verranno applicate le sanzioni già in vigore».

Quando scatteranno le sanzioni penali?
«Ci sarà una certa gradualità. E al carcere non si arriverà subito. E’ prevista un’ipotesi attenuata, con il lavoro sostitutivo che eviterà la prigione, nei casi in cui la “soglia” sia stata superata di poco. Le sanzioni diverranno maggiori, fino al carcere, se i quantitativi sono consistenti».

Lei ha detto che lo spinello è più pericoloso, può spiegare?
«L’effetto drogante nel caso della marijuana è provocato dalla molecola Thc. Ebbene, 15 anni fa non superava l’1,5%. Ora, con la produzione albanese arriva al 15%».


    

 

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