ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Il Messagero Veneto Venerdì 10 maggio 2002



 

Mancuso: «Episodi da stato di polizia»
Nuove polemiche sugli scontri di Napoli. Mantovano si scaglia contro i giudici


NAPOLI – Se i fatti contestati ai poliziotti «fossero ritenuti esistenti, ed al contempo legittimi i comportamenti in contestazione, ci si sarebbe trovati al confine di contegni tipici di uno stato di polizia». Lo ha affermato il procuratore aggiunto Paolo Mancuso precisando il senso di una sua frase, riferita all’uscita del tribunale da alcuni avvocati. «Ho presenziato - ha spiegato Mancuso - al procedimento in camera di consiglio dinanzi al Tribunale della libertà, trattato unicamente dai sostituti della sezione. Intendo precisare che, in riferimento a notizie riportate in pubblico, in ordine ad una frase da me pronunciata al termine della discussione dei colleghi sostituti, il suo contenuto era relativo esclusivamente al procedimento in corso».

«Ho detto cioè, ed intendevo dire - ha aggiunto Mancuso - che, ove si fossero ritenuti esistenti, ed al contempo legittimi, i comportamenti in contestazione nel procedimento, ci si sarebbe trovati, ovviamente limitamente al caso di specie, ed utilizzando una metafora, al confine di contegni tipici di uno stato di polizia. Ogni diversa interpretazione o notizia - ha concluso il procuratore aggiunto - non rispecchia il contenuto del mio pensiero e, dunque, della mia frase».

Intanto Alfredo Mantovano, sottogretario all’interno, riferendo al Senato sulle vicende napoletane assolve il governo di cui fa parte e si schiera a favore del procuratore della repubblica Agostino Cordova contestato a Napoli sia dai suoi sostituti che dai gip. «Trovo singolare che questo governo sia chiamato a rispondere per fatti che sono accaduti sotto l’amministrazione di un altro governo», ha detto chiaro e tondo Mantovano, proclamando l’intenzione di conservare una sostanziale «terzietà» nella vicenda.

Atteggimento respinto dal capogruppo dei senatori Ds, Gavino Angius. L’inesistenza della terzietà, secondo Angius, è testimoniata dal fatto che non si chiede al governo di rispondere degli incidenti avvenuti il 17 marzo 2001 durante il Global Forum sull’e-governament, bensì di spiegare perché sono stati contestati i magistrati che su quei fatti indagano, perché il procuratore di Napoli ha cercato un rapporto e personale con il vicepresidente del consiglio Gianfranco Fini, e soprattutto perché si è tollerato che poliziotti manifestassero in piazza «contro altri ordini dello Stato».


 

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