Lunedì 12 giugno 2006
Primo Piano   pag. 6

 

FABIO SCANDONE

Staminali, è di nuovo scontro nell’Unione

Terreno di intese trasversali tra i cattolici dei due poli ma a un tempo di scontro soprattutto nell’Unione, la bioetica. Sicché, in attesa che s’insedi il comitato con a capo Giuliano Amato annunciato da Romano Prodi, è un nuovo scontro nell’Unione tra Margherita e Ds fino a una possibile battaglia parlamentare. Domani in Senato il ministro diessino della Ricerca Fabio Mussi, che aveva revocato il veto dell’Italia alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, rischia infatti il fuoco incrociato. La scacchiera. La Cdl, scesa in campo con la mozione Mantovano-Quagliariello per confermare il sostegno alla Dichiarazione etica, farà di tutto per ottenere una seduta supplementare pur di far inserire la mozione all’ordine del giorno, come sottolineavano ieri per l’Udc Francesco D’Onofrio e Maurizio Eufemi. Per non farsi scavalcare la Margherita dà il via al suo pressing sul ministro con un documento elaborato da un gruppo di senatori, in prima fila Paola Binetti punto di riferimento dei cattolici del partito di Rutelli. Un’iniziativa che, pur non chiedendo a Mussi il dietro-front come il Polo, ugualmente irrita i Ds facendo risaltare la sostanziale diversità di approcci sui temi etici all’interno dell’Ulivo.

Prodi per ora tace, ma i suoi fanno trapelare la preoccupazione del premier per il nuovo scontro. Embrione inviolabile. Per entrambi i poli l’obiettivo è arrivare con un programma di lavoro avviato nel parlamento nazionale al dibattito sulla bioetica in programma giovedì all’Europarlamento di Strasburgo. L’iniziativa dei senatori della Margherita punta a non lasciare alla Cdl l’esclusiva sui temi etici. Ecco perché nel testo, pronto ma non ancora presentato per cercare una soluzione unitaria, sarebbe ribadita la fiducia al ministro Mussi, riaffermando tuttavia la netta contrarietà alla sperimentazione sulle cellule staminali embrionali. Ricerca nell’Ue.

La posizione della Margherita è stata anticipata ieri dalla stessa senatrice Binetti in una intervista a Repubblica: «Se Mussi intende surrettiziamente far rientrare in Italia la sperimentazione sulle cellule staminali embrionali, allora io mi oppongo - metteva in chiaro la fondatrice del comitato ”Scienza e vita” - Ma se invece ci sarà un documento in Parlamento con il quale si chiarisce che l’atto in Europa di Mussi non ha nulla a che vedere con la modifica della legge 40, allora non ho nulla da ridire». Nel testo non ci sarebbe un vincolo preciso alla Dichiarazione etica, ma si chiederebbe comunque un impegno a livello dell’Ue per ridefinire le direttive sulla ricerca con priorità assoluta per la salvaguardia dell’embrione. La Quercia si irrita.

Quali che siano toni e argomenti, l’ iniziativa della Margherita irrita i Ds. Prova ne sia la replica, sia pure indiretta, del componente della segretaria diessina Maurizio Migliavacca: «Non è il momento di piantare bandierine, serve un confronto tra tutte le forze impegnate a costruire l’Ulivo». Aggiunge: «I temi eticamente sensibili riguardano tutta la coalizione ma serve affrontarli con ascolto e impegno reciproco innanzitutto nell’ambito dell’Ulivo». Di sicuro fino a martedì si lavorerà di sicuro sottotraccia per evitare una frattura molto grave. Giovedì, tra l’altro, sono attesi i ministri della Salute Turco e lo stesso Mussi per riferire proprio sulla questione staminali alle commissioni congiunte Istruzione e Sanità. Prima di allora il centrosinistra avrà dovuto disinnescare la mina.