ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su il manifesto
(Sezione:  POLITICA     Pag.  7 )
Venerdì - 02 Aprile 2004

ALESSANRO MANTOVANI

 

 

 Operazione «Tracia»: 54 arresti

Dopo 18 mesi di indagini coordinate dalla procura perugina scattano arresti e perquisizioni in tutta Europa. Fermato in Umbria il presunto capo europeo del gruppo guerrigliero turco Dhkp-c, Avni Er


 

NS INVIATO A PERUGIA

Avni Er sarebbe «un terrorista internazionale di spicco», che a Perugia avrebbe gestito una vera e propria «centrale operativa» del Dhkp-C, il Partito rivoluzionario di Liberazione del popolo, marxista-leninista. Trasmetteva ordini e messaggi cifrati alla guerriglia e rivendicava, da cabine pubbliche del capoluogo umbro, attentati commessi a Istanbul e ad Ankara nel 2003, una volta contro i McDonald's e un'altra volta contro magistrati e ufficiali dell'antiterrorismo. E' stato arrestato ieri mattina dai carabinieri del Ros e dalla Digos di Perugia, che per quasi due anni l'hanno pedinato, intercettato e filmano in fraterna e proficua collaborazione con le forze di sicurezza dell'impresentabile regime turco. Insieme a Er, trentatreenne e chiamato Sinan da amici e compagni, è finita in carcere Zeynep Kilic, militante 34enne dello stesso partito, anche lei residente a Perugia. L'ordine d'arresto del gip è stato richiesto dal procuratore capo Nicola Miriano. E le manette sono scattate all'alba anche per tre italiani del Campo antimperialista: Maria Grazia Ardizzone (40 anni), Alessia Monteverdi (32) e Moreno Pasquinelli (48), noto portavoce degli antimperialisti che si ritrovano ogni estate ad Assisi e sono spesso al centro di polemiche e di violente campagne di stampa per le loro posizioni di sostegno alla resistenza contro l'occupazione in Iraq e in Palestina. E' l'uomo dei «dieci euro per la resistenza irakena», accusato anche di lavorare a un'improbabile alleanza di «rossi» e «neri» in funzione anti-americana e anti-israeliana. Proprio ieri l'altro Pasquinelli alla testa dei suoi compagni era andato a protestare alla redazione del Corriere della sera contro gli articoli di Magdi Allam. I tre italiani avrebbero fornito al giovane turco «domicilio, possibilità di utilizzo di apparecchi cellulari e Sim card difficilmente individuabili perché non intestate a lui, denaro, concreto aiuti per il procacciamento di un'attività lavorativa regolare e persino una copertura giuridica al fine dell'ottenimento del permesso di soggiorno», si legge nelle 260 pagine dell'ordinanza d'arresto, che contiene solo una piccola parte delle trascrizioni relative a ben 56 mila ore di conversazioni intercettate. Ardizzone era sposata con Er dall'ottobre del 2002 ma, secondo gli inquirenti, quello era solo »un matrimonio di convenienza rivoluzionaria». E siccome i tre italiani «non potevano non essere a conoscenza delle attività» del turco, per tutti è scattata l'accusa di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo anche internazionale e di eversione dell'ordine democratico. Eppure Er frequentava anche pubblicamente le iniziative del Campo e di altri gruppi italiani.

Non emerge alcun progetto di attentato in Italia ma, in base al nuovo articolo 270 bis modificato dopo l'11 settembre, basta e avanza la connessione con la lotta e la propaganda armata in Turchia. Oscurati anche i siti legati al Campo antimperialista: www.voceoperaia.it e www.iraqlibero.net, sulle cui pagine appare adesso il logo della Digos di Perugia, mentre è rimasto in piedi www.antiimperialista.org ma a quanto pare solo perché il sito si trova all'estero. Misure drastiche per gli arrestati: niente colloqui con gli avvocati per cinque giorni, per questo oggi agli interrogatori di garanzia potrebbero tacere tutti. «Prima vogliono prendere conoscenze degli atti», annuncia l'avvocato perugino Luciano Ghirga. Pasquinelli ha nominato anche il milanese Giuseppe Pelazza.

Gli arresti tra Perugia e Foligno si iscrivono in un'operazione internazionale di tutto rispetto, condotta in Turchia e in diversi paesi dell'Unione europea. In tutto sono finite in manette 54 persone, 37 in Turchia e le altre tra Italia, Regno Unito, Germania, Olanda, Grecia e Belgio. Secondo quanto riferito dalle fonti del ministero degli interni di Ankara, gli arresti sono avvenuti in parte a Istanbul e in parte a Tunceli, nella Turchia sudorientale: tra questi ci sarebbero cinque terroristi, due dei quali si presume avessero pianificato un attacco suicida durante le elezioni amministrative di domenica scorsa.

Perquisizioni sono state effettuate a Bruxelles, dove sono state anche interrogate otto persone, una delle quali è stata poi arrestata. Le perquisizioni sono avvenute in due abitazioni, ha reso noto il procuratore generale della capitale belga Daniel Bernard, in una delle quali si trovava Fehriye Erdal, militante del Dhkp-C e presunto responsabile di un attentato commesso nel 1996 contro un ricco uomo d'affari turco. Tuttavia l'uomo - ha puntualizzato Bernard - non è tra gli arrestati. In Grecia la polizia ha arrestato un cittadino tedesco di origini curde, Sinan Buzkut, che era ricercato in Germania per le sue attività: avrebbe legami con il Dhkp-c. Anche in Germania sono state condotte perquisizioni nella zona di Duesseldorf e Colonia, dove però non sono stati effettuati arresti. Mentre in Olanda la polizia ha perquisito cinque abitazioni a Rotterdam, Etten-Leur e Massluis, senza effettuare arresti, ma procedendo comunque a sequestrare alcuni computer e Cd, documenti vari e telefoni cellulari.

Viva soddisfazione ad Ankara. Per la cattura di Er ma anche per quella di Fehriye Erdal, una militante del Dhkp-C ricercata attivamente per un attentato contro un uomo d'affari turco: Bruxelles in passato aveva rifiutato la sua estradizione.

Gli atti delle indagini perugine ricostruiscono i movimenti di Er, compresi i movimenti bancari che, con la complicità dei tre italiani, gli consentivano di disporre di gran quantità di denaro, migliaia di euro solo per pagare i numerosi telefonini. Nelle conversazioni intercettati si colgono riferimenti a traffici d'armi, ma del resto il Dhkp-C non fa mistero della sua opzione lottarmatista. Il giovane da Perugia, con i carabinieri che lo pedinavano, avrebbe telefonato in più occasioni da cabine pubbliche per rivendicare attentati realizzati in Turchia nel 2003: in particolare quello di agosto ad Halkali contro ufficiali e sottufficiali della gendarmeria coinvolti nella repressione delle proteste dei detenuti politici. «Continueremo a farvi pagare i 107 moti», avrebbe detto Er ai giornalisti di una rivista di Ankara.

Il procuratore della repubblica Miriano ha parlato di «operazione preventiva», polizia e carabinieri hanno ottenuto i più ammirati riconoscimenti dal ministro dell'interno Beppe Pisanu e dal sottosegretario Alfredo Mantovano. Nessun collegamento è emerso, secondo Miriano, con organizzazioni di matrice islamica. E Pisanu sul versante interno vede la conferma di quanto va sostenendo da tempo: «Si consolida l'ipotesi che gruppi o singoli personaggi dell'eversione italiana possano entrare in contatto e collaborare con organizzazioni terroristiche internazionali, spinti dai comuni orientamenti antiamericani ed antioccidentali». Pasquinelli personaggio dell'eversione? Mah... Anche il pericolo pubblico turco Er, dalle intercettazioni, non sembrava molto preoccupato delle indagini in corso sul suo conto per associazione terroristica. Ne aveva avuto notizia in occasione di una richiesta di proroga dei termini ma non gli era bastato per decidere di lasciare il nostro paese.

Il Campo antimperialista ha reagito alla retata con una certa sorpresa e una dura presa di posizione, che sarà ribadita oggi con una conferenza stampa a Roma. «Gli arresti sono una chiara rappresaglia contro la realtà che si è maggiormente distinta nel sostegno alla Resistenza ed alla lotta di liberazione che il popolo iracheno conduce contro la barbara ed illegittima occupazione di quel paese da parte delle truppe americane e di quelle dei paesi alleati, tra i quali l'Italia», si legge in una nota del Campo che ricorda anche la partecipazione dell'area antimperialista al grande corteo del 20 marzo a Roma contro l'occupazione militare dell'Iraq.


    

 

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