ALFREDO MANTOVANO

RESPONSABILE DI A.N. PER I PROBLEMI DELL O STATO


Per assassini e terroristi

Finché c'è Diliberto c'è speranza!

Delle due l'una: o Silvia Baraldini è persona condannata per gravi fatti di terrorismo; fatti culminati con l'organizzazione di una rapina durante la quale sono stati uccisi due agenti: il che risulta dalle decisioni dell'autorità giudiziaria degli USA, che sono state recepite dall'autorità giudiziaria italiana per fondare la permanenza della donna negli istituti di pena italiani fino al 2008. Oppure è una martire della libertà: novella Che Guevara, ha già preso il posto di costui sulle magliette e nei cuori degli orfani del '68 e del '77. Il governo italiano ha accettato la prima tesi durante le trattative dalle quali è scaturita la possibilità di espiare in Italia la sanzione inflitta negli USA; il ministro Diliberto, a trasferimento ottenuto, nel momento in cui contribuisce all'accoglienza della Baraldini, opta di fatto per la seconda tesi. E per la seconda tesi optano, di fatto e di principio, tanti esponenti della maggioranza, quando invocano l'applicazione alla donna dei benefici della legge Gozzini, espressamente esclusi dagli accordi con gli USA, o addirittura sollecitano per lei la grazia.

Non ritengo scandaloso che un comunista non pentito tratti da martire della libertà una terrorista non pentita: in fondo, Diliberto e la Baraldini hanno in comune la matrice ideologica e gli obiettivi finali; possono divergere sugli strumenti da adoperare per conseguire quegli obiettivi: ma ciò dipende non già da ragioni di principio, come insegnano gli orrori del comunismo, bensì da scelte contingenti di opportunità. E' scandaloso che questo comportamento appartenga al ministro della Giustizia di uno Stato che ha rapporti non occasionali con gli USA. E' scandaloso che il presidente del Consiglio non ne solleciti le dimissioni. E' scandaloso che i partner non comunisti della maggioranza e del governo non si dissocino nei fatti da questa solidarietà da III Internazionale, esigendo l'allontanamento di Diliberto dall'esecutivo. E' scandaloso che il governo trovi quasi mezzo miliardo per il rientro dell'esule, mettendo a disposizione l'aereo della presidenza del Consiglio, dopo che - per fare un esempio fra i tanti - nei mesi scorsi aveva tenuto in sospeso la legge sulle vittime della mafia, proposta da Alleanza Nazionale, negando la copertura finanziaria; al termine di un lungo braccio di ferro e dopo ripetute sollecitazioni dentro e fuori il Parlamento, per tutte le vittime della mafia - vittime, non terroristi condannati - il governo è riuscito a concedere la misera cifra di 20 miliardi all'anno, che peraltro dovranno servire, nella prima applicazione, a coprire pure gli anni precedenti!

La vicenda Baraldini, che si somma a tante altre accadute nei mesi estivi, è illuminante del modo col quale la sinistra affronta il contrasto alla criminalità di ogni tipo, sia essa terroristica, mafiosa o comune. Per la sinistra esistono i veri criminali, i criminali fino a un certo punto, e gli amici. I veri criminali sono gli avversari politici, ai quali va tolto perfino il diritto di parola (par condicio docet), e per colpire i quali sul terreno giudiziario va lasciato in piedi senza alcuna variazione e senza freni il sistema di utilizzo dei "pentiti". Criminali - ma solo fino a un certo punto - sono quelli che la gente comune considera delinquenti: i rapinatori, gli estortori, gli scippatori…; fino a un certo punto, perché se la loro operatività giustifica qualche gita fuori porta, da Gela a Milano, del ministro dell'Interno, DS e compagni sono i primi a insorgere di fronte alle proposte di restringere le maglie larghissime dei benefici penitenziari (dai permessi premio alle semilibertà, agli affidamenti in prova al servizio sociale). Poi ci sono gli amici: non importa se hanno riportato condanne per fatti gravissimi, come l'omicidio di un commissario di polizia o l'organizzazione di episodi di terrorismo; gli amici sono amici, e vanno aiutati in tutti i modi.

Cari compagni, se questi sono i vostri parametri di riferimento, sbrigatevi finché siete al governo: completate l'elenco e tirate fuori tutti gli assassini che mancano all'appello. L'indulto ai terroristi in attesa di approvazione; Toni Negri in semilibertà; Sofri libero; e poi la Baraldini; dall'altra parte, ci sono vittime ancora in attesa di giustizia, gioiellieri uccisi, intere zone del territorio nazionale nelle mani della mafia. Chi voleva capire qualcosa del "pacchetto sicurezza" del governo D'Alema è accontentato!

 

On. Alfredo Mantovano

Responsabile AN per i problemi dello Stato