ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Libertà Venerdì 31 maggio 2002

Paolo Zanolini


Il presidente accusato di associazione mafiosa e contrabbando nega ogni coinvolgimento

Djukanovic: volete destabilizzare il Montenegro


Roma Dal Montenegro arriva una solenne levata di scudi di fronte alle accuse partite dalla Direzione distrettuale antimafia di Bari nei confronti del presidente Milo Djukanovic. Quest'ultimo sarebbe indagato per associazione mafiosa finalizzata al traffico internazionale di sigarette di contrabbando. Il primo a replicare, ieri, è stato lo stesso Djukanovic, che ha invitato la procura ad incriminarlo o, in caso contrario, a smettere di fare illazioni. Si sente vittima di strumentalizzazioni, da parte dei suoi nemici ma anche di alcuni ambienti italiani, che vorrebbero «destabilizzare il Montenegro e me - sostiene - personalmente, come presidente. Ancora una volta chiedo al procuratore italiano e a tutte le competenti istituzioni italiane o di qualsiasi altro paese di dire esplicitamente qualsiasi cosa ci sia a mio carico».

Dal Montenegro, anche il ministro degli Esteri, Milan Rocen, chiede spiegazioni e dice: «Finora non abbiamo avuto alcuna informazione ufficiale da Roma e tutto è ancora avvolto dalle nebbie della speculazione». In Italia, intanto, la Farnesina nega di essere stata interpellata dai magistrati sulla questione dell'immunità di Djukanovic o di aver ricevuto comunicazioni ufficiali sui capi d'accusa che lo riguardano. In materia di immunità, spiegano dalla Farnesina, l'Italia si attiene alle norme internazionali e, nei rapporti col Montenegro, segue la linea concordata in Europa.

Una voce fuori dal coro, che rischia di provocare qualche protesta dall'altra sponda dell'Adriatico, è quella del sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, che dice di non essere affatto sorpreso da quanto sta accadendo: «Non è la prima volta - ha affermato - che esponenti politici montenegrini sono indagati per fatti simili».

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