ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Libero Mercoledì 20 marzo 2002

di Nicola Apollonio

Il gip ha disposto la liberazione dei tre albanesi che l'11 marzo causarono la morte di sei persone nel Canale d'Otranto

 

Scafisti scarcerati, Mantovano critica i giudici


 

LECCE - Non va giù al sottosegretario all'interno Alfredo Mantovano la scarcerazione di tre scafisti albanesi. che l'11 marzo scorse causarono nel Canale d'Otranto la morte di sei persone. E furioso, e non perde l'occasione per bacchettare il giudice delle indagini preliminari Vincenzo Scardia (anche presidente distrettuale dell'Associazione nazionale magistrati). reo di aver messo in libertà tre uomini che, secondo lui. dovevano invece restare in carcere. "Quando ho letto il provvedimento - dice Mantovano (che è anche magistrato) - non credevo ai miei occhi. Si certifica la responsabilità degli scafisti, però si dice che l'Italia noi ha competenza giuridica poiché il reato è stato Compiuto in acque internazionali. Ci sono norme del codice della navigazione, del codice penale e diverse convenzioni che stabiliscono la perseguibilità dell'imputato nel Paese in cui si porta a compimento l'azione delittuosa".

Si apre quindi un nuovo fronte a proposito delle "scarcerazioni facili. Sul quale Mantovano fa scendere una verità che, stando alle nonne citate, autorizzerebbe i magistrati a perseguire i presunti colpevoli anche nel luogo di sbarco, o nei centri di accoglienza. Ma il gip Scardia non ci sta. A stretto giro di posta fa sapere che "spetta ai giudici interpretare La Legge", ricordando che se l'interpretazione è stata fatta bene o male, lo devono stabilire prima il Tribunale del riesame e poi la Cassazione. "È l'ennesima volta che si attacca la magistratura per il contenuto di alcune decisioni giurisdizionali - aggiunge -. cioè sull'attività che è propria della magistratura". Solo che questo provvedimento di scarcerazione ha generato malumori nell'opinione pubblica, da anni costretta ad assistere a sbarchi di disperati pilotati dalla criminalità organizzata e all'impunità di gente senza scrupoli che alla vita degli altri non dà alcun valore. Forse è anche questo che ha fatto ribollire il sangue a Mantovano, che continua a guardare il pronunciamento del gip con aria sconsolata. "Vorrei che ogni tanto certi magistrati alzassero la testa dalla loro scrivania". Per guardare ciò che accade intorno a noi, ciò che gli sbarchi clandestini provocano. E ciò che certi comportamenti, a volte inconsciamente, avallano.

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