di Giusi Di Lauro

Il sottosegretario Mantovano:«Vietato abbassare la guardia». Visita al centro di accoglienza per immigrati di via Corelli: «È un esempio per tutti»

Il questore: la criminalità non è più un'emergenza
Dati positivi alla festa della polizia: netto calo di rapine e scippi, casi di omicidio quasi tutti risolti

Anche a Milano la Polizia ha festeggiato i suoi 150 anni dalla fondazione. Lo spazio era quello di largo Marinai d'Italia, il tempo una pioggia che non ha dato requie alle autorità addensatesi sul palco d'onore e alle migliaia di poliziotti arrivati a formare una grande macchia di colore blu nel parco. Il questore Vincenzo Boncoraglio, dopo aver salutato le autorità intervenute alla cerimonia, il sottosegretario al ministero dell'Interno Alfredo Mantovano, il governatore della Lombardia Roberto Formigoni, il presidente della Provincia Ombretta Colli, il vice capo vicario della Polizia di Stato Antonio Manganelli, il primo pensiero è andato «ai nostri caduti e a quelli di tutte le forze di polizia che, nell'adempimento del loro dovere, hanno sacrificato i loro affetti e la loro stessa vita». Sarà la pioggia, ma il ricordo di chi ha messo a rischio la propria vita per fare il poliziotto non sembra un pensiero di circostanza. Come le medaglie e gli encomi che sono stati distribuiti a chi in questi anni ha risolto casi e difeso persone. Come la divisione antirapine della Mobile, che risolse il caso dell'assalto al furgone portavolori di via Imbonati, o i poliziotti che salvarano tre persone da un incendio in via Crimea. Tra i premiati anche un "civile", Andrea Santucci, che arrestò uno scippattore. («non so se lo rifarei», ha riconosciuto umilmente alla fine della cerimonia, «in quell'istante ho reagito così, non sono un Superman»). Se c'è festa della Polizia, questi sono i protagonisti di chi ha saputo stare «vicino alla gente», come tiene a sottolineare Boncoraglio.

Al di là di questo, il punto su cui ruota il discorso del questore è il fatto che a Milano e provincia si sia registrata «una diminuzione dell'indice di delittuosità relativamente ad alcuni reati, particolarmente odiosi, come gli scipppi, diminuiti del 16,75 per cento, le rapine in genere ed i furti in abitazone, diminuiti rispettivamente del 13,14 per cento e del 9,69 per cento». In base a questi dati, il questore può dire che a Milano non si può parlare di «emergenza criminalità» e di «problemi di sicurezza». A queste dichiarazioni ottimiste del questore ha replicato Mantovano dicendo che «l'allarme criminalità non è cessato»

L'ottimismo del questore si basava anche su altri dati, come la soluzione di 14 omicidi su 15, svolti da parte della Squadra Mobile, tra cui, quello di Lucia Colonna Preti, la segretaria della rai, morta battendo la testa mentre due scippatori le strappavano la borsetta. O l'arresto di 125 narcotrafficanti, tra albanesi, turchi e italiani. E, ancora, dopo i fatti dell'11 settembre, l'arresto di 12 presunti terroristi islamici, che si vanno ad assommare ai 5 tunisini arrestati l'anno scorso, di una cellula federata con Al Qaeda di Osama Bin Laden.

Circa la lotta alla cladestinità, Boncoraglio ha riferito che sono stati espulsi 7000 stranieri irregolari, di cui 1300 sono stati accompagnati direttamente alla frontiera. E che a 332 sono stati revocati i permessi di soggiorno. I motivi riguardano per 128 di questi il fatto che abbiano contratto matrimoni fittizi, 149 perchè autori di reati, e 55 per favoreggiamento della prostituizone.

Dopo gli interventi, le autorità sono andate in visita al Centro di permanenza temporanea per immigrati di via Corelli. Solo dopo pochi minuti e senza giornalisti, quanto è bastato per far dire a Mantovano «che questo centro rappresenta un modello per quelli che presto saranno costruiti in tutta Italia». In via Corelli ci sono 126 immigrati, dalla riapertura ve ne sono passati oltre 4000. Il personale è solo della Croce Rossa.