ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Libero
(Sezione:    Pag.   9)
Sabato 8 giugno 2002

di PAMELA DELL'ORTA

I GIOVANI DI CONFINDUSTRIA: AGEVOLARE L'INGRESSO DI MANODOPERA PER LE AZIENDE

Immigrati: scontro sulle cifre
L'Eurispes calcola che i clandestini da regolarizzare siano 500mila, la Lega contesta la cifra. Per 1'Inps non sono più di 100mila



MILANO - La Lega fa marcia indietro sulla riforma dell'immigrazione, prima del voto al Senato. Il partito di Bossi chiede una verifica sul numero di colf e badanti extracomunitarie che potrebbero essere messe in regola con la Bossi-Fini approvata dalla Camera. Secondo i dati forniti dal rapporto Eurispes, il numero di immigrati da regolarizzare ammonta a 500mila. Numero che al capogruppo del Carroccio al Senato Francesco Moro pare troppo elevato. "Bossi tirò le orecchie a noi senatori per essere stati poco attenti agli effetti della norma", dice Moro, "poi è stata approvata dalla Camera, previa una verifica dei numeri. Non mi risulta, però, che la cifra fosse di 500mila persone: molto di meno". Il capogruppo della Lega a Palazzo Madama si mostra sorpreso sul fatto che si possa indicare con certezza una cifra e ne esige unimmediato accertamento. Mezzo milione di clandestini è un dato infondato anche per il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano. Secondo una stima dell'Inps, infatti, il limite massimo sarebbe di 70-1 OOmiIa unità. Il campo si restringe perchè, spiega Mantovano, gli irregolari devono avere la fedina penale pulita.

Tutt'altra aria tira a Santa Margherita, al raduno di ieri dei giovani imprenditori di Confindustria. Nel corso del quale, la presidente Allna Maria Artoni ha parlato di estensione della BossiFini agli operai e di diritto di voto alle amministrative per immigrati. La Artoni ha poi commentato che la legge "contiene indubbiamente innovazioni utili" ma anche "irrigidimenti inutili, forse indotti dalla tentazione di costruire una sorta di spot pubblicitario", di grande spettacolarità mediatica, ma di dubbia validità pratica.

Positiva la Bossi-Fini, invece, per il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini., che ricorda: "la proposta va letta come un provvedimento diretto a contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e non ispirato a una logica punitiva verso chi vuole entrare nel nostro Paese". Anche il premier Silvio Berlusconi, difende il provvedimento, aggiungendo che "se ci sono aggiustamenti migliorativi, li accoglieremo se portano a risultati positivi". Sulla raccolta di impronte, interviene invece il ministro della Giustizia Roberto Castelli: "non avrei difficoltà a mettere l'impronta sulla mia carta d'identità".

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