ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: LA GAZZETTA DI LECCE     pag. 102 )
Giovedì 27 maggio 2004

 

PORTO CESAREO / Dopo l’abbattimento dell’immobile abusivo da parte del proprietario, la Procura riconsegna il terreno

 L’autodemolizione funziona,rimossi i sigilli

Aumenta il numero degli estimatori del «fai da te», che così sperano di poter estinguere il reato


 

porto cesareo Dopo la «demolizione fai da te», la Procura rimuove i sigilli e riconsegna l'immobile al proprietario. Il sistema, dunque, funziona. E altre richieste sono state depositate in Procura per ottenere il nullaosta all'autodemolizione. Almeno un'altra decina di istanze potrebbe arrivare a breve. Provengono non più solo da Porto Cesareo ma anche dal litorale di Nardò.

Nei giorni scorsi le ruspe «fai da te» sono entrate in azione a Porto Cesareo. Senza i clamori dei caterpillar scortati dalle forze dell'ordine, si è compiuta la demolizione del manufatto abusivo, il primo ad avere ottenuto l'autorizzazione all'autodemolizione. L'abbattimento è avvenuto secondo le prescrizione imposte dal sostituto procuratore Giovanni Gagliotta e secondo le indicazioni dei vigili urbani di Porto Cesareo. Il materiale proveniente dalla demolizione, poi, è stato smaltito in una discarica autorizzata. Con l'abbattimento dell'immobile è scattata anche l'estinzione del reato, così come previsto dall'articolo 8 quater della legge del 21 giugno 1985, che prevede la non perseguibilità, in qualunque sede, di coloro che abbiano demolito o eliminato le opere abusive.

«Fa piacere constatare che si ritenga applicabile l'articolo 8 quater quale causa di non perseguibilità - osserva l'avvocato Paolo Spalluto - Così, operando una corretta scelta nei confronti di quei soggetti che, nati senza camicia, possono obiettivamente emendare la loro condotta antigiuridica invece di aderire a costosi, spesso inaccessibili e sicuramente più peccaminosi, condoni. Fa altresì piacere apprendere che il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, sembra aderire, anzi auspicare, questa soluzione».

Le demolizioni «fa da te», dopo le iniziali perplessità, si confermano uno strumento importante nella lotta alle opere abusive e per favorire il recupero urbanistico. Di recente, poi, ha ottenuto anche la «benedizione» della Corte d'Appello che, nei giorni scorsi, ha rilevato l'estinzione del reato in presenza dell'abbattimento della casa abusiva.

Ma c'è un'altra novità importante. «E' stato convertito il decreto che proroga i termini del condono al 31 luglio - spiega Ennio Cillo, sostituto procuratore generale, sostenitore dell'abbattimento fai-da-te al fine di favorire il recupero ambientale - Questa prospettiva dell'autodemolizione come possibile soluzione estintiva è ammissibile fino a quella data. Cioè fino al 31 luglio il soggetto può scegliere: o paga e prova a condonare oppure demolisce e ha l'unica possibilità di estinguere il reato e di evitare la confisca».


    

 

vedi i precedenti interventi