ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: CRONACA DI LECCE     Pag.    102)
Domenica 9 maggio 2004

Giovanni Greco

Copertino La città, dopo 41 anni, si è stretta attorno al suo figlio più illustre. In tremila, ieri pomeriggio allo stadio, hanno atteso l'arrivo delle sacre spoglie

 

 Il Santo dei voli è ritornato a casa

Lacrime e commozione al passaggio dell'urna: «San Giuseppe, rimani in mezzo a noi»


 

COPERTINO - E giunse il gran giorno. Ieri, dopo 41 anni, il corpo di san Giuseppe ha fatto ritorno nella sua Copertino, tra i suoi concittadini. E' tornato tra i luoghi che lo hanno visto nascere; dove ha forgiato il suo spirito e in cui si sono manifestate le prime estasi. E' tornato ai piedi della «Mamma» sua della Grottella. Quell'immagine bizantina dinanzi alla quale ha temperato la vocazione ed ha fatto da tramite col suo Creatore. Un ritorno atteso dai copertinesi in maniera quasi spasmodica. E ieri erano in migliaia a sfidare la pioggia per vedere da vicino le sacre spoglie del Santo. Occhi lucidi, commozione, applausi incessanti. Con lacrime d'affetto la città si è stretta attorno al suo concittadino più illustre, vanto di tutto il Salento e della Puglia. Al passaggio dell'urna una mamma con gli occhi pieni di lacrime solleva il suo bambino e dice: «Eccolo figlio mio, questo è il nostro grande Santo». Ma i più commossi di tutti sono apparsi gli anziani, coloro che ieri hanno rivissuto gli entusiasmanti momenti del '63, quando san Giuseppe giunse per la prima volta a Copertino. In tanti non hanno potuto fare a meno di asciugarsi le lacrime di commozione. Innumerevoli sono state le espressioni di giubilo ascoltate in quasi tutto il tragitto compiuto dall'urna. «San Giuseppe proteggici»! urlavano alcuni. «San Giuseppe rimani sempre in mezzo a noi», ripetevano altri.

Ma veniamo alla cronaca dell'arrivo. All'interno del campo sportivo è tutto pronto per l'atterraggio e il trasbordo dell'urna sulla Nissan, sul cuo cassone è stata preparata una solida base ricoperta di velluto amaranto. Centinaia tra giornalisti, cineoperatori e fotografi sono pronti a non farsi sfuggire alcun dettaglio. Un cordone di sicurezza allestito dalla polizia municipale e dai volontari della Protezione civile filtra gli ingressi nel rettangolo di gioco, riservato alle autorità civili, militari e religiose. Tra gli altri ci sono anche il sottosegretario Alfredo Mantovano, il prefetto Gianfranco Casilli, il sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone, il presidente della Regione Raffaele Fitto, il presidente della Provincia Lorenzo Ria, padre Giuseppe Piemontese, ministro provinciale dei Frati minori, il comandante provinciale dei carabinieri, Sergio Raffa e il comandante dell'aeroporto di Galatina, Giuseppe D'Accolti. I più emozionati sono i componenti del comitato festa patronale, guidati da Giovanni Manca, ai quali spetterà eseguire il trasferimento dell'urna dall'elicottero sul pick-up. «Per noi - dicono - è un grande compito, che ci ripaga di tutte le fatiche in onore del nostro Santo». Ore 17.05, in uno spicchio di cielo plumbeo, in direzione nord, ecco spuntare l'elicottero dell'Aeronautica militare, un Hh3F lungo 25 metri. «Eccolo, eccolo». Un urlo di gioia si alza nell'aria. Sono circa tremila le persone assiepate nei pressi del campo sportivo, che hanno scelto di assistere alla fase dell'atterraggio. Il velivolo è in netto anticipo. Quindi, come da programma, procede al sorvolo della città.

Alle 17.30 il capitano Lorenzo Leone, che da terra coordina le operazioni, dà il via all'atterraggio. L'equipaggio apre il portellone posteriore e si intravede l'urna ricoperta da un manto rosso. Scendono due frati che si sono imbarcati con essa a Falconara. Non appena il motore si spegne, parte il primo scrosciante applauso. Ma, improvvisamente, quasi come se ci fosse stato un contatto meteorologico, ecco venire giù una pioggia scrosciante. Ma non importa. Gli uomini del comitato festa patronale si avvicinano all'urna per le operazione di trasbordo, seguiti dalle autorità. In quel momento, però, qualcuno riesce ad aprire i cancelli dello stadio e una moltidutine di gente si riversa sul manto erboso. E' difficile per gli uomini preposti alla sicurezza contenere l'entusiasmo. Tutti vogliono vedere il Santo da vicino, toccare l'urna, immortalare quel momento. Alle 18 le operazioni sono concluse e l'urna con il corpo di san Giuseppe lascia lo stadio. Una staffetta della polizia stradale apre l'autocolonna; alle 19,30 l'urna è in piazza Castello dove avviene la cerimonia di accoglienza. Poi in processione verso la Grottella.


    

 

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