ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su IL GAZZETTINO
(Sezione: Nazionale Pag.2)
Martedì 4 giugno 2002

Andrea Bianchi


Immigrazione, la Lega la spunta sull'Ucd

Ritirato l’emendamento Tabacci in cambio di un provvedimento che sani la posizione degli extracomunitari nel sommerso



Sulla regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari, almeno per ora, la Lega la spunta sull'Udc. La Camera, ieri, ha respinto l'emendamento Tabacci che estendeva la possibilità di regolarizzazione anche a lavoratori diversi da colf e badanti. Resta l'impegno del governo, sancito da un ordine del giorno, ad affrontare il problema con un provvedimento ad hoc «all'entrata in vigore» della legge sull'immigrazione. Ma il principio della «contestualità», centrale per l'Udc, è respinto da Bossi: «Ma quale contestualità d'Egitto...». Il voto finale sulla legge, che poi tornerà al Senato, è previsto per questa mattina.

Prima di andare in aula, c'è stato un mini-vertice tra il vicepremier Fini, i capigruppo della maggioranza, la relatrice del provvedimento Isabella Bertolini e l'estensore dell'emendamento «incriminato», Tabacci. Al termine la relatrice ha confermato che il contenuto dell'emendamento sarebbe stato recepito in un ordine del giorno. Tabacci, attorniato da giornalisti, punta direttamente verso l'aula, dove i cronisti non lo possono seguire, e sussurra: «Io il mio emendamento lo illustro e non ritiro proprio niente». Dopo un'oretta trascorsa su altri articoli accantonati, arriva il momento della verità.

Il sottosegretario Mantovano, rappresentante del governo, si dichiara «consapevole del problema» sollevato da Tabacci, invita il parlamentare dell'Udc al ritiro e conferma l'impegno dell'esecutivo ad approntare un provvedimento che risolva la questione «all'entrata in vigore» del disegno di legge sull'immigrazione. L'interessato prende atto e ritira la proposta. «Non posso dubitare - dice - delle parole del governo, sono convinto che si sia chiarito le idee su un problema che non potrà non essere risolto contestualmente». Tabacci è ben attento a distinguere la sua «regolarizzazione», fondata sul rapporto di lavoro, dalle tre sanatorie precedenti - degli anni '86, '89 e '96 - che avevano come presupposto unicamente la presenza dello straniero sul territorio nazionale. A favore dell'emendamento, prosegue il deputato dell'Udc, militano «ragioni di continuità produttiva, di perdita di gettito fiscale e contributivo e di lotta al sommerso», mentre devono essere evitati «effetti perversi», anche di natura penale, a carico di lavoratori e imprenditori.

Tutto risolto? Niente affatto. Arrivando alla Camera, Bossi suona una musica ben diversa da quella di Mantovano . «Ma quale contestualità d'Egitto...», sbotta. Ed aggiunge: «Non sta scritto da nessuna parte che debba esserci la contestualità - afferma il ministro delle Riforme - anzi il Consiglio dei ministri questa contestualità l'ha esclusa». Tanto basta, evidentemente, per costringere i ministri Buttiglione e Giovanardi, subito seguiti da Fini, ad un nuovo conclave, questa volta con il segretario della Lega, per metter a punto l'ormai famoso ordine del giorno sulla regolarizzazione. L'odg, firmato dai capigruppo della maggioranza ed approvato dall'aula, impegna il governo a presentare il provvedimento «all'entrata in vigore» della nuova legge sull'immigrazione. Oltre a questo odg, ieri è stato accolto dal governo quello depositato da Rutelli sulle impronte digitali: si chiede all'esecutivo di «estendere immediatamente a tutti i cittadini italiani il sistema di identificazione fotodattiloscopico».

Ieri la Camera ha approvato anche gli emendamenti del governo che disciplinano la restituzione dei contributi Inps ai lavoratori extracomunitari ed i ricongiungimenti familiari. La restituzione dei contributi è vincolata al raggiungimento dei 65 anni di età, mentre oggi il lavoratore straniero può lasciare il Paese con i suoi soldi dopo cinque anni di attività.

vedi i precedenti interventi