ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZETTA DEL SUD Sabato 16 marzo 2002

a.b.

 

Al pentito Luigi Tripodi Revocata protezione


 

Revocato al pentito Luigi Tripodi, 36 anni, il programma di protezione. Il collaboratore di giustizia, che vanta un passato da incallito rapinatore, si trova attualmente in regime di detenzione domicliare per scontare le condanne accumulate negli ultimi cinque anni. «Mi hanno revocato il programma - ha confermato il collaboratore alla Gazzetta - perchè un mio stretto congiunto era venuto a farmi visita nella località protetta dove vivo da tempo». Tripodi, attualmente imputato di furto di mobili antichi e sequestro di persona davanti al tribunale di Lagonegro, dovrà pertanto lasciare l'alloggio che gli era stato consegnato dal ministero dell'Interno. «Devo trovarmi una casa - ha spiegato la “gola profonda” - pagarmela di tasca mia e restituire pure i documenti di copertura che mi erano stati dati dallo Stato. Davvero non riesco a capire...». Contro la decisione assunta dalla speciale Commissione ministeriale, presieduta dal sottosegretario Alfredo Mantovano, incaricata di vagliare le posizioni dei pentiti il legale dell'ex rapinatore, avv. Giacomo Anelli, annuncia ricorso al Tar. Tripodi continuerà a collaborare? «Vedremo - risponde il collaborante - come andrà a finire questa storia... Per il momento sarò costretto a vivere con il solo stipendio di mia moglie che per fortuna lavora. Io, ed ecco il vero paradosso, fino ad oggi non ho potuto svolgere alcuna attività lavorativa proprio in virtù della mia condizione di collaborante». Luigi Tripodi è stato in questi anni teste d'accusa in numerosi processi imbastiti dalla procura cosentina contro i presunti appartenenti all'«Anonima rapine». Proprio nelle scorse settimane, il pentito era stato condannato dal Gip per un “colpo” compiuto a metà anni '90 in danno di una gioielleria della provincia. Tripodi ha rivelato alla magistratura inquirente l'esistenza di una presunta gang, attiva tra Calabria e Basilicata, specializzata nel furto di arredi sacri e mobili antichi. Continuerà a parlare?

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