ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: PUGLIA  &  BASILICATA Pag.  5  )
Lunedì 9 febbraio 2004

Franzi de Palma

IL RICORDO / Alfredo Mantovano

 

«Aveva un grande intuito Politico»


 

BARI - «Ho conosciuto Pinuccio Tatarella personalmente durante la campagna elettorale del '96 - ricorda Alfredo Mantovano - oggi sottosegretario all'Interno. Mi ero presentato come indipendente e dopo un anno mi sono iscritto ad An, quindi all'inizio il mio interlocutore in parlamento fu lui più che Fini. Lavorando fianco a fianco nel gruppo ho potuto constatare lo straordinario intuito politico nel senso che, anche dove la logica portava a certe conclusioni, lui era in grado di cogliere immediatamente le controindicazioni dal punto di vista dell'opportunità politica» .

Ricorda un episodio di quel periodo?
«Si, una legge che fu proposta dall' on. Simenone in materia di sconti di pena per i detenuti. Anche se la cosa in sè aveva una sua correttezza logica, Tatarella la criticò immediatamente. Aveva colto tutte le difficoltà che la proposta avrebbe creato e così fu. Per An ci furono problemi perchè si andò oltre il progetto originario del relatore e fu abbondantamente dilatato l'impianto dall' allora governo di centrosinistra».

Aveva una grande capacità di mediazione. In questo momento sarebbe stato utile. Lei cosa pensa?
«Non faccio questi ragionamenti perché con i se non si impostano le storie, forse quelle dei film ma non quelle della politica o della vita quotidiana».

È stato l'artefice della nascita di An voleva una destra vincente e rispettabile.
«Voleva una destra aperta che non ha paura di crescere .Ogni tanto affiora la tentazione a ritenersi appagati di un consenso elettorale circoscritto purchè non ci siano aperture ad altri che possano creare concorrenza. Tatarella non aveva questo timore».

Ed infatti il suo slogan era oltre il Polo
«Al di là della formula questa capacità di attrarre i contributi di personaggi significativi del mondo culturale o delle professioni partiva dal presupposto che gli spazi politici e quindi anche elettorali per la destra erano potenzialmente superiori a quelli che anche nel '96 la destra ha raggiunto superando il 15%. La destra dovrebbe allagarsi con professionalità serie senza avere il terrore della concorrenza interna che è fuori di ogni logica»


    

 

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