ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:    Pag.     )
Giovedì 6 Febbario 2003

d.p.

In una lettera al ministro dell'Interno Pisanu, il presidente della Provincia Lorenzo Ria critica duramente la task force voluta da Mantovano

«Inutili le commissioni per gli appalti»

Ed il rappresentante di Assindustria De Riccardis chiede l'intervento della magistratura


«Se si è costituita un'intelligence che condiziona gli esiti degli appalti pubblici del Salento saremo noi enti locali a pretendere che si tronchi, ma nel rispetto delle regole, non ledendo le regole». Il presidente della Provincia Lorenzo Ria interviene nella questione degli appalti truccati, criticando aspramente l'istituzione, su proposta del sottosegretario Alfredo Mantovano, della task force di poliziotti, finanzieri e carabinieri per monitorare bandi e verbali di gara per le opere pubbliche del 2002.

In una lettera al ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, Ria sottolinea che l'eventuale esistenza di un cartello di imprese che pilota l'esito degli appalti è un fatto criminale ed andrebbe stroncato dalla magistratura. «L'istituzione di una commissione d'indagine di iniziativa governativa è invece in palese contrasto con i principi fondamentali della Costituzione e con il sistema di rapporti definito nella legge sulle autonomie - scrive il presidente della Provincia, che stigmatizza l'esclusione dell'ente provinciale dalle commissioni - un'iniziativa al di fuori delle funzioni che la legge 121 dell'81 attribuisce al ministero dell'Interno».

Impropria, secondo Ria, anche la scelta di incardinare le due commissioni d'indagine sugli appalti nell'ambito del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, «che peraltro non ha alcuna competenza in merito all'attività amministrativa degli enti locali».

Mission delle due task force è l'acquisizione dei plichi delle gare d'appalto espletate dagli enti locali, per verificare episodi sospetti, come ribassi eccessivi, offerte identiche. «L'articolo 130 della Costituzione ha fatto cadere l'obbligo degli enti locali di comunicare alla Prefettura le deliberazioni relative agli appalti», prosegue Ria. E aggiunge: «Di conseguenza, l'attività conoscitiva del prefetto resta limitata a due casi: i servizi di competenza statale, anagrafe, servizio elettorale, e gli elementi correlati a provvedimenti dell'autorità giudiziaria».

L'iniziativa del sottosegretario Mantovano si inquadra secondo Ria in una logica costituzionale in cui le autonomie locali sono gerarchicamente subordinate allo Stato. «Un errore - commenta - perchè la Costituzione sancisce che la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Citta, dalle Regioni, tutti soggeti equiordinati». «Qualora l'esito del monitoraggio richieda interventi di indagine da parte della magistratura - conclude - saranno le stesse autonomie a promuoverli, tallonando la magistratura, non deresponsabilizzandola con improbabili task force, e soprattutto proponendo modifiche coerenti alla legge sugli appalti, che probabilmente lascia ancora spazi alle operazioni del cartello, e non assumendo atti impropri». Ria chiede così al ministro Pisanu interventi legislativi concreti, che assicurino la libertà d'impresa dei cittadini.


 

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