ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  PRIMA PAGINA   Pag.    )
Giovedì 26 febbraio 2004

 

Non cedere alle tentazioni

 

 La buonavita e la malavita


 

L'episodio del quale è rimasto vittima un collega di questo giornale è grave non soltanto per l'aggressione subita sul posto di lavoro, una risposta di violenza e intolleranza ad una disponibilità di dialogo. Ma è grave anche perché si inserisce in un clima di intimidazione che, specie in Puglia, ha registrato soltanto l'altro giorno l'ultimo atto: la resistenza di un'azienda della grande distribuzione agli estorsori e la protezione che le forze dell'ordine garantiscono ogni giorno ai lavoratori di quell'azienda. E sempre in questi giorni è stato lo stesso sottosegretario agli Interni, Mantovano, a denunciare le cifre davvero poco incoraggianti dell'usura e delle stesse estorsioni, reati contro i quali le forze dell'ordine e le istituzioni sono fortemente impegnate. Una lotta alla criminalità che del resto registra in questi stessi giorni successi importanti, con retate di arresti soprattutto tra gli affiliati della Sacra Corona Unita.

Alla malavita organizzata non piace evidentemente che la buonavita organizzata disturbi le sue attività. E non è piaciuto che ad Enziteto, quartiere periferico di Bari, davvero molto periferico, le donne organizzassero un corteo di carnevale non per denunciare alcunché, ma per sottolineare una situazione che a loro parere non gode di attenzioni sufficienti. Un modo per dire che Enziteto è un quartiere di gente per bene che lavora e vuole un futuro di tranquillità e di onestà per i suoi figli. Soltanto questo, che all'interno del quartiere si prendessero iniziative senza la benedizione di chi ritiene di potere determinare ogni cosa, ha armato le minacce prima, l'aggressione dopo.

Noi abbiamo soltanto fatto il nostro mestiere, senza enfasi né esagerazioni né alcuna voglia di speculare facilmente su situazioni di sofferenza verso le quali ci dobbiamo sentire tutti impegnati. Questo tipo di pressione la malavita deve sentirla addosso, l'occhio e l'indignazione di una opinione pubblica che vuole tutt'altro che fare finta di niente. Stavolta ci è costata una aggressione ancora più vile perché risposta ad una nostra mano tesa. Il giornale è stretto attorno al collega e ringrazia per le ampie solidarietà. Ma ovviamente chi non l'avesse capito sappia che non ha alcuna intenzione di cedere alla minima intimidazione.


    

 

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