ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  LA GAZZETTA DI LECCE   Pag.   69  )
Mercoledì 25 giugno 2003

 

AFFARI & POLITICA / Forza Italia, senza citare il sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, replica duramente agli attacchi degli ultimi giorni

 

«Caso-Marti, nessuna censura morale»

«Non ci sono pressioni per il ritorno dell’ex assessore nell’esecutivo di palazzo Carafa»


Caso Marti, Forza Italia prende posizione e risponde a Mantovano. Per la verità, più che replicare direttamente, il partito degli Azzurri "manda a dire", visto che nella lunga nota firmata dal capogruppo consiliare Michele Giordano il nome del Sottosegretario all'Interno, di An, non è mai nominato. Ma i riferimenti non lasciano spazio a dubbi. D'altra parte, non si registrano reazioni all'interno del secondo grande partito della coalizione di governo cittadino di centro destra. Il presidente provinciale di Alleanza nazionale Saverio Congedo dice di non avere «nulla da aggiungere a quello che ha detto il Sottosegretario Mantovano che credo sia onnicomprensivo della posizione di An». Mantovano ha stoppato l'eventuale ritorno in giunta di Roberto Marti, di cui si vocifera negli ambienti politici da qualche tempo, tornando a parlare di "questione morale".

Ma, per Forza Italia, «dichiarazioni, esternazioni e note di questi giorni appaiono quanto meno sorprendenti e fuori luogo oltre che ingiuriose, per il contenuto di alcune. Fuori luogo - spiega Giordano - perchè, al di là di autorevoli opinioni, sempre che sia ancora consentito esprimere liberamente il proprio pensiero senza incorrere in censure morali, Forza Italia non aveva e non ha preso ufficialmente alcuna posizione. Nè tanto meno Marti ha esercitato pressioni o sollecitato il suo reingresso in giunta». Inoltre, sono «pretestuose e strumentali le polemiche alimentate da una sinistra priva di contenuti e sempre più determinata ad imbarbarire il clima politico leccese, alle cui provocazioni purtroppo frequentemente si cede ai danni della coalizione di centrodestra. Per quanto ci riguarda - puntualizza Giordano - riteniamo del tutto superflui ed ingiustificati i richiami a valori che sentiamo già nostri. Forza Italia ha da tempo alzato la soglia di attenzione contro i rischi connessi alla gestione amministrativa, facendo proprio il principio di legalità e sensibilizzando la classe dirigente contro i pericoli di infiltrazioni criminose. D'altra parte - aggiunge il capogruppo - ci pare opportuno sottolineare come nei rari episodi che hanno coinvolto alcuni amministratori, solo Marti ha avuto la sensibilità di lasciare il suo mandato per permettere che la Magistratura svolgesse i suoi accertamenti e che un clima politico più sereno valutasse con obiettività i fatti». Il riferimento non esplicito è all'assessore Antonio Capone, il cui nome, anche se in maniera diversa, pure è stato tirato in ballo nelle intercettazioni telefoniche di Mauro Matarrelli, arrestato con l'accusa di associazione mafiosa. Dopo essersi autosospeso, Capone non ha seguito l'esempio di Marti che ha rassegnato il mandato; anzi, ha revocato l'autosospensione riappropriandosi delle deleghe.

Poi, Giordano invita «ogni partito, non solo in questa provincia, a guardare al suo interno adottando atteggiamenti coerenti e comportamenti univoci, sottraendosi a tentazioni di utilità politica. In ogni caso, la posizione di Forza Italia è sempre stata garantista e rispettosa, a qualunque parte politica appartenessero le persone coinvolte. Solo con uno sforzo complessivo si contribuirà a rendere impermeabili le istituzioni ai tentativi di infiltrazioni criminali e ad un corretto esercizio dell'attività amministrativa, senza cedere al tentativo, già fallito in passato, di tirarsi fuori e cavalcare improbabili "questioni morali"». Il capogruppo di Forza Italia dice ancora: «Siamo ben consapevoli della diversità dell'azione e dei compiti propri della giustizia e della politica e, rispettosi del ruolo e dell'operato della Magistratura, non abbiamo mai utilizzato indagini a fini politici per demonizzare avversari e mettere in crisi pubbliche amministrazioni. E' una pratica che non ci appartiene - insiste - semmai da altri disinvoltamente utilizzata, ma che non intendiamo subire perchè nessuno, nè avversari nè alleati, potrà farci ritenere che un'azione della Magistratura, senza definitivo accertamento delle responsabilità, debba comportare la fine politica ed il disagio professionale ed umano di una persona».

Quanto al rientro in giunta di Marti, «Forza Italia, sapendo di poter contare sulla piena disponibilità dell'interessato, deciderà autonomamente e con serenità, senza condizionamento alcuno, tanto meno facendosi influenzare da chi ha artatamente amplificato ed enfatizzato i fatti per puro calcolo politico giungendo a chiedere lo scioglimento del consiglio comunale e questo e scandaloso e offensivo per la città». Infine, il partito tiene a precisare che «i calunniosi accostamenti e le diffuse falsità di questi giorni non hanno riscontro nelle risultanze giudiziarie ed a nessuno è dato negare a Marti la buona fede nell'agire».



    

 

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