ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  GAZZETTA DI LECCE  Pag.   76  )
Martedì 25 Febbraio 2003

Daniela Pastore

A Lecce il convegno nazionale con i sottosegretari Mantovano e Viespoli

Nord-Sud, il lavoro non è donna

Nel meridione l'occupazione «in rosa» appena al 25 per cento


Al Sud solo una donna su quattro ha un lavoro. Il tasso di occupazione è del 25 per cento, contro il 41 per cento della media nazionale, che a sua volta è al di sotto della media europea.

E' un quadro pieno di ombre quello del lavoro in rosa. Divisa tra le mansioni dell'ufficio da una parte ed i figli e le faccende domestiche dall'altra, sottopagata rispetto ai colleghi uomini, costretta spesso a scelte drastiche, non supportata da servizi adeguati: la donna italiana, e soprattutto la donna meridionale, è ancora distante anni luce dall'agognata parità nel mondo lavorativo.

E proprio per definire una strategia di interventi e di politiche efficaci si sino riuniti ieri a Lecce rappresentanti istituzionali, operatori economici, mondo delle associazioni. Un convegno nazionale promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sul tema «Mercato del lavoro, conciliazione, governance: lo sviluppo dell'occupazione femminile», trasmesso in diretta su Internet, che ha avuto una prima sessione nei giorni scorsi a Treviso e si concluderà oggi nel Salento con una giornata di approfondimento.

«Un'occasione per fare il punto della situazione e confrontare idee, riflessioni, proposte su problemi di cruciale importanza per lo sviluppo economico del Paese», spiega il sottosegretario al Lavoro Pasquale Viespoli, che ha mandato all'assemblea i saluti del ministro Maroni, assente per impegni istituzionali. «Problemi che si devono affrontare con una concertazione fra Stato, Regioni ed enti territoriali - aggiunge - perché la situazione del lavoro femminile del Nord-Est è ad esempio estremamente diversa da quella delle regioni del Sud». Lecce e Treviso, le due sedi scelte per il convegno, assurgono infatti a simbolo di realtà lavorative distanti non solo geograficamente, «che il Governo deve comunque tenere presente nel suo ruolo di coordinamento, ma che gli enti locali devono guardare con particolare attenzione, promuovendo misure ed interventi mirati», sottolinea il sottosegretario.

La riforma del mercato del lavoro punta soprattutto sulla flessibilità e su formule contrattuali che garantiscano alla donna una maggiore autonomia, tra cui il part-time. «La donna non deve vivere il conflitto tra lavoro e famiglia - osserva il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, tra i relatori del convegno - le politiche del lavoro devono valorizzare la funzione essenziale della donna all'interno della famiglia». Direttamente collegato alle problematiche del lavoro femminile, secondo Mantovano, il drastico calo demografico. «Dagli anni Sessanta ad oggi le nascite sono dimezzate. Siamo attualmente ad una media di 1,19 figli a coppia, ben al di sotto del 2,1 che garantirebbe la crescita zero. Entro il 2034 in Italia saremo 10 milioni in meno». Il sottosegretario all'Interno evidenzia la necessità di invertire il trend demografico, con politiche a sostengo della donna madre di famiglia.

Una tirata d'orecchi all'Italia viene però dal commissario europeo Michel Laine, che ricorda all'assemblea l'obiettivo inderogabile fissato dall'Unione europea: entro il 2005 la media delle donne occupate in Europa dovrà essere del 67 per cento ed ogni nazione dovrà contribuire ad abbattere le barriere d'accesso al mondo del lavoro, realizzando condizioni eque. Parità che nel Bel Paese è ancora una chimera. Qualche dato. I redditi lavorativi delle donne sono inferiori mediamente del 24 per cento rispetto a quegli degli uomini. Il sesso forte contribuisce al reddito familiare per il 70 per cento, le donne solo per la restante parte. Alla nascita di un figlio le difficoltà di inserimento o di permanenza delle donne nel mondo del lavoro aumentano vertiginosamente, soprattutto a causa della mancanza di servizi: solo il due per cento dei bambini tra 0 e 3 anni, ad esempio, dispone di un posto in asilo.

«L'Italia è tra i Paesi più in ritardo rispetto a queste problematiche e dovrà attrezzarsi a colmarle quanto prima», chiosa il commissario. Oggi, a partire dalle 9, i lavori del convegno proseguono al Castello di Carlo V. Il programma prevede cinque sessioni di approfondimento sull'evoluzione del mercato del lavoro, sugli strumenti per l'emersione del lavoro nero, ed i servizi a favore delle donne lavoratrici.


 

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