ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Mercoledì 13 marzo 2002

Alessandra Flavetta

 

Mantovano: con nuova legge maggiore coordinamneto tra Marina e forze di polizia


 

ROMA - Sottosegretario Alfredo Mantovano, qualche dubbio sulla legge Bossi-Fini dopo le critiche del cardirdinale Ruini? Prevedete qualche correzione alla Camera?
«Questo disegno di legge non è mai stato bllndato, ma ha una sua coerenza a cui non si intende derogare. Avremmo gradito un approfondimento al Senato, che non c'e stato perché l'opposizione ha presentato 2.200 emendamenti».

Alla Camera non c'è il rischio che, oltre all'opposizione, vi troviate contro il Biancofiore, più sensibile al richiamo della Cei?
«Siamo tutti sensibili a tutti i tipi dì richiami, quando sono fondati. Spero che 1il Biancoflore non abbia il monopolio dei sacramenti. Il disegno di legge è frutto di un accordo di governo, quindi sia Lega che Ccd-Cdu. Sul merito delle questioni sollevate dal cardinai Ruini, il rapporto tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro è un orientamento presente in tutta la Ue: c'è una direttiva in questo senso. Noi non consideriamo l'immigrato una merce, ma una persona in grado di vivere dignitosamente se entra in Italia con un lavoro stabile e regolare. Viceversa, farlo entrare con la prospettiva dell'iscrizione alle liste di collocamento signiflca esporlo o al nero o alla tentazione criminale. Sui ricongiungimenti familiari, abbiamo tenuto presente la famiglia com'è prevista dalla Costituzìone. Vi e una deroga per genitori con figli maggiorenni, nel caso in cui non abbiano altri figli che pensino al loro sostentamento».

In Italia i flgll vivono in famiglia fmo a 30 anni, forse escludere i maggiorenni immigrati dai ricongiungimenti...
«Qualche argine ci vuole, non possono ammettersi ricongiungimenti a catena per superare i limiti di legge. Anche su questo punto non esistono barricate, ma i nodi che meriteranno approfondimento sono altri: la disciplina dei minori stranieri ed il diritto d'asilo».

Riprende il traffico di esseri umani dall'Albania. Non rischia di motiplicare tragedie come quelle di Otranto e Lampedusa l'uso delle navi da guerra per contrastare l'immigrazione clandestina?
«Assolutamente no. La Marina ha permesso di salvare vite umane, anchc se non tutte quelle che si voIevano. I mezzi della Marina militare, cofl la nuova legge, saranno meglio coordinati con le navi della Polizia. Non avranno compiti diversi: in situazioni come quelle d'Otranto e di Sicilia, il primo obiettivo è sempre quello di salvare vite umane. Credo che questa legge non sarà la bacchetta magica, ma qualche correttivo può apportarlo: sì condizionano i plogrammi di cooperazione con i paesi da cui provengono i clandestini - quindi gli aiuti - al rispetto degli accordi di polizia, giudiziari e di riammissione».





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