ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Sabato 11 maggio 2002



Questa sera convegno a Cellino organizzato dall'Antiracket

 

«Criminalità e istituzioni»
Presenti il procuratore Motta e l'on. Grasso

 


«Mi avrebbe fatto piacere poter partecipare personalmente, ma impegni ineludibili me lo impediranno». La comunicazione del sottosegretario all'Interno, on. Alfredo Mantovano, è giunta ieri mattina a Luca Leo, presidente dell'associazione antiracket di Cellino San Marco, ed a Valerio Perrone, coordinatore provinciale delle Associazioni antiracket e antiusura del Brindisino.

Mantovano avrebbe dovuto concludere i lavori del convegno che si terrà questa sera a Cellino San Marco, nella scuola media «Manzoni». Convegno organizzato dall'associazione antiracket per discutere di «Criminalità e istituzioni organizzate, importanza della collaborazione tra cittadini e istituzioni».

La manifestazione avrà inizio alle 19 e sarà aperta dal sindaco di Cellino Giuseppe Caprioli. I lavori saranno introdotti da Luca Leo, mentre subito dopo parlerà l'on. Tano Grasso, presidente della Federazione antiracket italiana. Concluderà Cataldo Motta, procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia di Lecce (vale a dire la Procura che istruisce i processi di mafia e per tutti i reati associativi).

Non ci sarà, dunque, Mantovano. Ma nel corso dei lavori sarà letta la nota che il vice ministro ha fatto pervenire ai vertici dell'Antiracket. «Il nostro tessuto sociale - scrive Mantovano - rappresenta oggi il frutto di un secolare lavoro di scardinamento dei valori che hanno costituito la base della nostra cultura e del nostro modo di essere. La perdita di valori ha portato alla nascita di stili di vita spregiatori della legge. Da questi stili di vita ai comportamenti criminali il passo è breve. Non credo che esistano soluzioni semplici ed immediate a questa emergenza, ma sono convinto che ci si debba impegnare per riportare progressivamente la nostra vita socio-economica verso livelli accettabili di normalità».

 

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