ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO Giovedì 11 aprile 2002

Marco Seclì

Il ministro Gianni Alemanno, ieri in visita privata nel Salento, annuncia misure contro la crisi che attanaglia il settore

 

Una commissione al capezzale della tabacchicoltura
«L'intero governo deve fare propria la battaglia con la Ue per l'agricoltura italiana»


 

Gli agricoltori del Salento non saranno lasciati soli a fare i conti con la crisi del tabacco. Una commissione ministeriale correrà al capezzale di un settore da tempo in agonia ma che resta di vitale importanza per l'economia provinciale. L'annuncio è del ministro per le Politiche agricole Gianni Alemanno, ieri a Lecce in visita privata. Alemanno (che rivendica con orgoglio le proprie origini salentine: papà di Monteroni, mamma di Gallipoli) parla delle future battaglie a difesa dell'agricoltura italiana e pugliese. Ma anche del ruolo del suo partito, Alleanza nazionale, e della sua componente, Destra sociale, di cui è il leader con Francesco Storace. Non a caso nella visita leccese è accompagnato dal consigliere regionale Roberto Tundo (che in Puglia capeggia la corrente interna ad An), mentre a fare gli onori di casa c'è il presidente provinciale Saverio Congedo.

Ministro Alemanno, gli operatori salentini attendono da tempo un sostegno per fare fronte alla crisi tabacchicola. Quali risposte?
«Il problema è molto serio, e nasce anche dalla crociata contro il tabagismo sferrata dall'Unione europea sotto l'impulso di una certa sinistra progressista. A ciò si aggiungono le oggettive difficoltà che incontra sul mercato il tabacco "levantino", la qualità prodotta nella nostra zona. Il Ministero si sta attivando per l'istituzione di una commissione ad hoc sui problemi del settore. Dovrà elaborare le misure più opportune sia per smaltire il prodotto invenduto accumulato nei depositi, che per arrivare a una riconversione delle colture che le renda più competitive. Assieme a Spagna e Grecia stiamo poi premendo sull'Unione europea per assicurare le integrazioni economiche agli operatori».

L'Agricoltura pugliese è anche alle prese con l'emergenza idrica...
«Ho già chiesto al ministero delle Infrastrutture una conferenza dei servizi. Nell'immediato sono indispensabili interventi per assistere gli agricoltori alle prese con l'emergenza. Ma per il futuro occorre realizzare quelle infrastrutture che permettano di non sprecare più nemmeno una goccia d'acqua. Bisogna "blindare" invasi e condotte e imparare a sfruttare al meglio la risorsa acqua, prendendo a modello i molti Paesi del Mediterraneo che sono già riusciti a farlo».

Allargando l'orizzonte, la revisione a medio termine di Agenda 2000 rappresenta una sfida decisiva per l'agricoltura italiana. Come pensate di affrontarla?
«Sì, entriamo in una fase di negoziato sulla politica agricola comunitaria che rivedrà buona parte delle situazioni. Finora abbiamo ottenuto successi significativi sul tabacco, sulla difesa della frutta in guscio, sull'olio d'oliva. Ma il momento decisivo sta per arrivare. E si tratta di fare una grande battaglia in salita, perché riceviamo dal passato un'eredità difficile. Se eccettuiamo l'opera del nostro conterraneo De Castro, ottimo ministro, prima e dopo c'è stata grande disattenzione verso i problemi concreti dell'agricoltura. La battaglia va fatta, ma ho chiesto al presidente del Consiglio Berlusconi di aiutarmi perché dev'essere una battaglia di tutto il governo e non solo del ministero delle Politiche agricole. La prossima settimana incontrerò il presidente della Commissione europea Romano Prodi per rappresentargli le esigenze dell'agricoltura italiana: valorizzazione delle colture mediterranee, ma anche valorizzazione dell'agricoltura di qualità. E non parliamo di quella quantitativa dell'Europa continentale ma di quella che fornisce i prodotti tipici all'agroalimentare migliore del mondo».

Il congresso nazionale di An si è appena concluso e la Destra sociale si rafforza in molte realtà. Nel Salento la performance della sua corrente è andata anche al di là delle aspettative. Qual è il segreto del successo?
«È stata molto positiva l'azione e la struttura e della Destra sociale guidata da Roberto Tundo, che ha portato all'affermazione di un ottimo candidato come Saverio Congedo. Ha poi contato il sostegno di uno dei nostri migliori punti di riferimento nazionali, Alfredo Mantovano. Sono state quindi create la potenzialità per creare una classe dirigente di prim'ordine. Ora si può operare al meglio per superare la marginalità che in qualche in modo ha contraddistinto il Salento nell'ambito della politica regionale. Credo poi che la Destra sociale sia stata premiata per le sue idee, a mio parere le più vicine alle istanze del Mezzogiorno: dai problemi di riequilibrio territoriale alla difesa delle identità locali, tutti temi sempre portati avanti con forza dalla nostra componente».

 

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