ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: IN PRIMO PIANO   Pag.   3  )
Giovedì 19 giugno 2003

 

CONTROMISURE / Il provvedimento potrebbe diventare operativo oggi

 

Ecco cosa prevede il decreto anti-sbarchi coordinamento,ispezioni a bordo e fermi


ROMA Più coordinamento, niente sovrapposizioni e possibilità di visite a bordo, ispezioni e fermo delle navi sospette. Queste le principali novità del decreto antisbarchi, attuativo della legge Bossi-Fini, che già da oggi potrebbe diventare operativo. Il provvedimento prevede la costituzione di una cabina di regia unica, la Direzione centrale dell'immigrazione, e l'assegnazione della competenza esclusiva della Gdf in mare, nelle acque territoriali, come forza di polizia anti-scafisti. Alla base del decreto, comunque, c'è sempre «la salvaguardia della vita umana e il rispetto della dignità della persona», come ha detto il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano alla Camera.


CHI BLOCCHERÀ GLI SBARCHI - Marina Militare, Guardia di Finanza e Capitanerie di Porto sono le tre forze messe in campo con compiti ben precisi e delimitati. E così alla Marina Militare sarà affidato il pattugliamento delle acque internazionali, con funzioni di monitoraggio e inseguimento.


NO USO FORZA MARINA - le navi della Marina Militare, come ha precisato anche ieri il ministro Martino, non potranno usare la forza per contrastare in acque internazionali le carrette del mare. Lo impedisce il diritto internazionale marittimo che non prevede il reato di traffico di clandestini e non consente, dunque, l'abbordaggio, ma solo l'inseguimento della nave sospetta. Le unità della Marina comunicheranno, comunque, alla cabina di regia antisbarchi la posizione della nave e quando questa entrerà in acque territoriali sarà la Guardia di Finanza a intervenire.


VISITE A BORDO - «fatto salvo il presupposto della salvaguardia della vita umana - ha detto Mantovano alla Camera - si potrà procedere all'inchiesta di bandiera, alla visita a bordo, se vi è un'adeguata cornice di sicurezza e al fermo delle navi che trasportano i clandestini, anche al fine di un rinvio nei porti di provenienza». Tuttavia, nei confronti della carrette del mare, saranno più probabili interventi di soccorso.


GUARDIA FINANZA - Carabinieri e Polizia di Stato, che hanno i propri natanti, oggi possono controllare e ispezionare i mezzi nautici sospettati di trasportare clandestini. Con il decreto cederanno il passo alla Guardia di Finanza, che avrà funzioni di capo fila.


LA CABINA DI REGIA - il coordinamento delle forze in campo sarà affidato alla direzione centrale dell'immigrazione, che potrebbe essere guidata da un tecnico, esperto della materia.


    

 

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