ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: PAESI   Pag.  81   )
Sabato 22 Febbario 2003

 

Il presidente degli Edili dell'Assindustria sollecita una urgente riforma che disciplini il comparto

Appalti impossibili, è allarme

L'attuale normativa mortifica il settore. Ecco le proposte


«L'attuale sistema di di assegnazione degli appalti pubblici altera la normale dinamica concorrenziale e oggi accade che molte imprese facciano le offerte, più per una speranza dilavoro, che per fornire un prodotto specifico, senza studiare il progetto, quasi sempre non realmente esecutivo e conseguentemente formulare una corretta analisi industriale fra costi e ricavi». A sostenerlo è il presidente della sezione Costruttori Edili dell'Assindustria di Lecce, Giuseppe Latino in merito alle dichiarazioni del sottosegretario Alfredo Mantovano nel corso dell'incontro avuto il 17 febbraio scorso con l'Anci di Puglia. Latino pone l'indice sull'importanza di un settore, quello appunto dell'edilizia, che nel Salento, come dappertutto, è strategico per qualunque avvio di un processo di sviluppo economico al punto da paragonare, come portata, un eventuale fermo delle opere pubbliche alla crisi della Fiat. Da ciò la rilevazione di numerose incongruità, come il mancato aggiornamento dei prezzi di progetto da parte delle amministrazioni e l'attuale sistema di qualificazione delle imprese che spinge le stesse alla ricerca del fatturato ad ogni costo, perchè è il fatturato che produce le attestazioni e da queste la possibilità di partecipare ad ulteriori gare. Inoltre molti bandi mancherebbero della indicazione e della puntuale formulazione dei piani di sicurezza a tutela degli operaiimpiegati nei cantieri. Tutto ciò, secondo Latino, produce un'anomalia nel principio della libera concorrenza che non è giustamente attuato. «A tal proposito - sostiene il presidente degli Edili - va respinta la semplicistica equazione «lavori col pubblico, quindi sei un imprenditore disonesto».

«E' un dato di fatto - sostiene Latino - che la legge Merloni con il sistema della media mediata alteri la normale dinamica concorrenziale. Un imprenditore prova qua e là allineando la sua offerta a quello che è il ribasso di riferimento per la tipologia dei lavori e per l'area territoriale, perde in 99 casi e vince su uno, se pure».

Un capitolo a parte meritano le opportunità di accesso alle gare che non sarebbero uguali per tutti. «Ci riferiamo al mancato rispetto delle forme di pubblicità del bando - dice ancora Latino - e dei termini per formulare l'offerta (è di questi giorni la sentenza del Tar di Lecce che ha dichiarato illegittimo il comportamento del Comune di Surano nell'espletamento di una gara su ricorso dell'Assindustria di Lecce), al ricorso alla trattativa privata, soprattutto nel campo del servizio della pubblica illuminazione, alla possibile invasione del mercato delel opere pubbliche da parte delle società miste che godono di una posizione monopolistica sia nella gestione dei servizi pubblici locali che nella realizzazione delle opere necessarie alla manutenzione delle reti strumentali ai servizi stessi. La conseguenza di tutto ciò è una progressiva sottrazione del mercato alle regole della concorrenza per cui diventa marginale l'obiettivo della scelta dell'offerta migliore, che quasi sempre non è quella che appare come la più conveniente per l'amministrazione perchè più bassa».

La speranza dei costruttori si affida alla nuova potestà legislativa delle regioni in materia di lavori pubblici e si concreta un una proposta di modifica dell'attuale legge che ha come obiettivo il contrasto e l'attenuazione del fenomeno dei ribassi anomali che incidono negativamente sul diritto all'esercizio della concorrenza. «Ma noi auspichiamo anche una modifica della legge sia nella prospettiva della ricerca e condivisione di rimedi strutturali alle questioni che ho definito preliminari: progettazione realmente esecutiva, prezzo base d'asta affidabile, ragionevole, giustamente remunerativo e non di mera facciata, incisivi e penetranti controlli nell'esecuzione del contratto, decisa lotta al lavoro nero, puntualità nei pagamenti contrattuali. La definizione di un rinnovato quadro normativo - dice il presidente degli Edili - di cui dovranno essere protagonisti insieme alla classe politica regionale anche gli altri soggetti che a diverso titolo operano nel settore delle opere pubbliche (associazioni imprenditoriali, ordini professionali, enti appaltanti, sindacati ecc.) comporterà la fine dell'emergenza, se esalterà le regole ed i principi concorrenziali che sono diretti a garantire non solo le condizioni necessarie ad una giusta competizione fra le imprese, ma anche i presupposti minimi per una corretta e trasparente condotta degli enti appaltanti nell'interesse primario di tutti i cittadini. Su questo piano dialettico - conclude Latino - noi, perchè coinvolti ogni giorno nelle difficoltà che ci sono nell'appalto pubblico, dichiariamo la nostra totale disponibilità e collaborazione a fornire idee per migliorare il sistema. Una prima occasione sarà il forum sull'appalto pubblico che unitamente agli ordini professionali si terrà a Lecce il 15 marzo».


 

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