ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  PUGLIA e BASILICATA    Pag.     7 )
Martedì 12 Aprile 2005

Michele Cozzi

Luigi Coclite, coordinatore cittadino di An, spiega le osservazioni allo strumento economico-finanziario. Il partito dice «no» al condono degli impianti pubblicitari

 

«Sì al Bilancio, ma solo se legittimo»

«De Cristofaro è il candidato sindaco più autorevole. Comprendo l'imbarazzo di Perrone»


 

«Il Bilancio sarà votato se avrà le condizioni di legittimità». An non è disponibile a liquidare lo strumento economico-finanziario a scatola chiusa. E se, nella riunione della commissione consiliare di giovedì, solo una parte del gruppo di Alleanza nazionale (quella facente riferimento ad Alfredo Mantovano) ha manifestato perplessità sugli introiti che deriverebbero dal condono degli impianti pubblicitari, ieri è stato il capogruppo Paolo Cairo a far sapere che An non è favorevole al condono.

La contrarietà riguarda in particolar modo i cartelloni di grandi dimensioni, vale a dire tre metri per sei. Più forte la posizione di Forza Italia. «Non solo condividiamo l'indicazione di An - fa sapere il capogruppo Antonio Carlà, nonchè presidente della commissione - ma chiediamo che le plance abusive vengano rimosse». Non lo ha precisato, ma anche Luigi Coclite, componente la commissione nonchè responsabile cittadino di An, è del parere che i cartelloni abusivi, in particolare quelli più grandi, debbano essere eliminati. «Lasciarli sarebbe anche una contraddizione per la politica dell'amministrazione che sta mostrando tanta attenzione nei confronti dell'arredo urbano tanto nel centro quanto nelle periferie» dice. Ma, più in generale, Coclite precisa che «il Bilancio sarà votato da An solo se avrà le condizioni di legittimità». Queste sembrano essere le prime di una serie di osservazioni che verranno fatte da qui al 2 maggio, quando dovrebbe riunirsi il Consiglio per l'approvazione del Bilancio. Ma, precisa, «nessuno ha paventato ipotesi di crisi nè ci sono stati segnali in tal senso. La risposta la darà il Consiglio».

Ma il dopo-voto sta facendo emergere una resa dei conti interna che a momenti viene fuori con prepotenza, in altri viene occultata ad arte. «Non ci sono divisioni nel partito, nè esiste il gruppo Congedo-Mantovano. Ritengo che le contrapposizioni siano fisiologiche dopo una sconfitta elettorale. Però, mi sembra assurdo che il dibattito si svolga più sui media che non nelle sedi deputate». Ma il partito, soprattutto la base, si sente esclusa dalla vita della Federazione. «In qualità di responsabile cittadino ho convocato spessissimo i circoli e si è sempre discusso liberamente dando spazio a tutti. Capirei le censure se non si convocassero gli organismi. Poi, però, bisogna vedere chi è presente e chi non lo è». In qualunque sede lo abbia fatto, certamente una fetta di An ha chiesto le dimissioni dei vertici provinciali ma soprattutto regionali. «Per me valgono i dati ufficiali e l'unica cosa veramente certa è il documento votato all'unanimità dal coordinamento regionale che conferma la fiducia ad Alfredo Mantovano. Un altro fatto sicuro è che a Lecce il partito ha guadagnato tre punti e di questo non posso che essere soddisfatto». Ritiene, dunque, che An abbia titolo a chiedere anche la prossima candidatura a sindaco? «Perchè no?». Potrebbe prendere in considerazione l'autocandidatura di De Cristofaro? «Sarei orgoglioso di poter sostenere Mario De Cristofaro. E' l'esponente politico del centrodestra più autorevole e disponibile per quella carica. La mia, oltre che una valutazione personale, è anche di moltissima parte del partito e non solo del partito. Oltre che parlare con le persone, Mario ha la capacità di saper ascoltare e manifesta quell'attenzione al sociale che è nel dna di An». E se ci fossero altre candidature nel partito e nella coalizione? «Saranno valutate tutte le candidature. Al momento, mi sembra difficile individuare un candidato più autorevole, anzi, bisogna prendere atto della disponibilità di Mario De Cristofaro ed evitare che venga meno, nell'interesse non solo di An ma di tutto il centrodestra».

Se dovesse valere anche la regola dell'alternanza, Forza Italia ha pronta la candidatura di Paolo Perrone, il quale, però, non ha nascosto l'imbarazzo per un eventuale confronto con De Cristofaro. «Comprendo l'imbarazzo di Paolo Perrone». Al momento An è senza un assessore al Comune dopo che Giuseppe Ripa è stato dimissionato. Come pensa di colmare quella lacuna? «Penso che debba essere necessario un passaggio nel partito per chiarire i veri motivi del ritiro di quelle deleghe da parte del sindaco». Ma quella "poltrona" a chi spetta? Al gruppo di Mantovano o a quello del sindaco? «Il problema non è questo, il problema non è quello del rimpasto ma chiarire fino in fondo le vicende, poi eventualmente discutere, se sarà necessario. Per quanto mi riguarda, visto che è stato fatto anche il mio nome per l'avvicendamento, non starò come un mendicante alla porta del tempio».

Tornando alla situazione interna al partito, come pensa che debbano essere superate quelle contrapposizioni di cui lei stesso ha riferito? «E' arrivato il momento, per tutti, di mostrare il vero interesse per An, se l'amore per il partito viene prima di tutto oppure no. A tal proposito, voglio dire che sono stati ingiusti gli attacchi mossi al commissario provinciale Gerardo Filippo, il quale, nella composizione delle liste, ha saputo fare un buon lavoro aprendo a tutte le componenti. Inoltre, ho apprezzato il comportamento di Roberto Tundo in campagna elettorale e condivido il suo pensiero quando dice che dobbiamo tornare nelle piazze perchè siamo il partito di tutti». Emanuela Tommasi


    

 

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