ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:            Pag.     )
Sabato 04 febbraio 2006

Filippo Mele

POLICORO Cataldo: «Gli amministratori locali non c'entrano, città è collaborante con le forze dell'ordine»

  

 

Nessun secondo e terzo livello

Operazione Revival, non ci sono coperture


POLICORO «Operazione Revival, gli amministratori locali non c'entrano e la città è collaborante con le forze dell'ordine». Così, l'avv. Nicola Cataldo in una sua precisazione inviata in redazione dopo il nostro articolo del 23 gennaio scorso «Metapontino/Commenti all'indomani dell'operazione «Revival» della Direzione distrettuale antimafia. Arresti, si cerca ad altri livelli. L'inchiesta è destinata ad allargarsi». Articolo in cui si trattava di una possibile prosecuzione delle indagini da parte della Dda di Potenza, su conduzione dei carabinieri del Comando provinciale di Matera e della Compagnia del centro jonico, in diverse direzioni dopo gli arresti di 32 persone, 28 in carcere e 4 ai domiciliari, ritenute affiliate al cosiddetto clan Scarcia-due. Arresti avvenuti il 19 gennaio, tra Puglia e Basilicata.

Appunto, l'operazione denominata «Revival», scattata a conclusione di tre anni d'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore della Dda, Felicia Genovese. Operazione che ha anche ricevuto il plauso di esponenti del Governo come il sottosegretario Alfredo Mantovano (An). L'avv. Cataldo ha scritto su incarico della Giunta comunale dopo aver verificato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza n. 7/06 del 16 gennaio scorso. Secondo il legale «non esistono gli ipotizzati secondo e terzo livello nell'ambito dell'associazione mafiosa che farebbero capo a politici nè esistono coperture a livello amministrativo. Nè può valere, a proposito il richiamo a quanto riportato a pag. 73 dell'ordinanza custodiale del Gip perchè quelle non sono parole del giudice, al quale può al massimo essere rimproverata una improvvida citazione poichè le parole "di enti locali, con consolidati legami con amministratori, che sovente ricorrono a forme di collaborazione criminale (in particolare Scanzano e Policoro)", sono dei carabinieri».

Il legale del Comune del centro del Metapontino, incaricato formalmente dalla Giunta municipale il 23 gennaio scorso, ha continuato prendendo in esame un aspetto particolare dell'ordinanza del Gip Pavese. «Detto magistrato, d'altra parte, ha preso le distanze dal teorema accusatorio, nella parte che riguarda l'associazione a delinquere per fini estorsivi che avrebbe agito ed agirebbe anche a Matera, Policoro e Scanzano. Infatti, per le estorsioni addebitate al capo E1) (pag. 10 dell'ordinanza) il giudice scrive testualmente a pag. 61: «La circostanza, tuttavia, non sembra a questo giudice sufficiente a sostenere la gravità indiziaria del reato di generica estorsione qui in esame». E quindi, nega per le estorsioni ai danni di commercianti ed altre categorie nella provincia di Matera la custodia cautelare richiesta dai carabinieri e dal Pubblico ministero». Per questo, nelle sue conclusioni, l'avv. Cataldo ha tenuto a riaffermare «la non esistenza dell'ipotizzato «terzo livello», per l'implicazione di politici e per le coperture a livello amministrativo».



 

vedi i precedenti interventi