BARI Il governatore Fitto non scopre le carte. Nel giorno in cui la Lega annuncia di voler correre da sola alle regionali, bocciando ogni ipotesi di lista del presidente e Formigoni sale ad Arcore per un faccia a faccia chiarificatore con Berlusconi, Fitto, chiuso per tutto il pomeriggio nella sua stanza al Lungomare, preferisce il silenzio.

Sarà molto difficile però che rinunci alla sua lista perchè non ci sarebbero buone ragioni per fare un passo indietro.

Non si tratta infatti di una questione personale, è in gioco l'interesse dell'intera coalizione e la lista del presidente - come sostegno anche i suoi colleghi Formigoni, Storace e Biasotti, in campo con formazioni personali, potrebbe costituire un valore aggiunto oltre ad allagare il perimetro dei consensi, catturando voti tra i moderati del centrosinistra.

Fitto, che nei giorni scorsi ha avuto un colloquio a palazzo Chigi con Berlusconi va avanti nella sua strategia. Il progetto di conquistare sostegni esterni al centrodestra è stato sostanzialmente accolto dal premier, contrario a liste che rechino il nome dei candidati indicati dalla Casa delle libertà. Scelta condivisa e ribadita dall'enturage azzurro. Come superare il niet del Cavaliere? Magari con una lista che per esempio possa chiamarsi Per la Puglia, o Con la Puglia, evitando di citare il nome del presidente in carica. La strada sembra al momento la più percorribile e non ci sarebbero impedimenti.

La formazione del presidente riveduta e corretta dunque dovrebbe essere in campo con il via libera degli azzurri di Forza Italia e degli alleati. Proprio ieri infatti il coordinatore regionale di An Alfredo Mantovano, nel corso di una conferenza stampa, ha detto che non c'è problema e che l'ipotesi lista non costituisce un ostacolo.