ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: PRIMA PAGINA        )
martedì 6 gennaio 2004

DI GIANNI DONNO

Gli intrecci tra politica e credito

 

BANCA 121, INDAGHI IL PARLAMENTO


 

Molte, troppe domande emergono dalla vicenda Banca del Salento-Banca 121 - Monte dei Paschi di Siena, come ha rilevato l'altro ieri Marco Demarco. Ed esse riguardano gli intrecci tra finanza e politica, denunciati dal sottosegretario Mantovano, cui le parole del Senatore Pellegrino hanno dato indiretta conferma. Nella vicenda appaiono con ruoli diversi uomini politici e di governo, banchieri, esponenti delle istituzioni, come la Banca d'Italia, imprenditori. Così che appare subito improprio il compito che si vorrebbe assegnare alla magistratura, cioè quello di dipanare l'intreccio della matassa.

La magistratura persegue responsabilità di tipo penale, mentre le responsabilità politiche, che in questa vicenda vi sono ed appaiono gravissime, devono essere appurate in altre sedi: quelle di una auspicabile Commissione parlamentare d'inchiesta. Alla pubblica opinione importa relativamente il fatto che il Monte dei Paschi si sia dichiarato disposto al rimborso dei risparmiatori danneggiati dall'operazione Btp-index e consimili, così come viene già facendo per il pacchetto di due anni or sono, denominato "My way" e "4 you". Questa disponibilità al rimborso è già una evidente ammissione di responsabilità sul piano finanziario. Ma ciò che importa capire - ed in questo le analogie con i caso Parmalat sono evidenti - è come operazioni finanziarie così ardite siano state tollerate dalla Banca d'Italia e dagli organi di controllo. E, ancora, quanto il mondo politico abbia potuto influire sulle operazioni finanziarie e sulle eventuali omissioni dei controlli.

Insomma, come nei caso Parmalat, chi e come si tutela il risparmiatore? E' evidente che a ciò non puo rispondere una semplice inchiesta giudiziaria e le connessioni fra caso Parmalat e caso Banca 121-Monte dei Paschi, in merito soprattutto agli insufficienti controlli pubblici, fanno quindi auspicare l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta. Molte domande propongono, in secondo luogo, le recenti affermazioni del senatore Pellegrino, che ha parlato di una trasversalità politica della Banca del Salento-Banca 121, i cui proprietari dividerebbero il proprio cuore fra centrodestra e centrosinistra.

Ho qualche dubbio che sia così.

Alcuni giovani, invitati ad una festa pre-elettorale del candidato di centro-sinistra Maritati, nelle politiche suppletive del giugno del 1999, mi hanno riferito che ad un certo punto salì sul palco a fianco a Maritati, il proprietario della 121, Giovanni Semeraro in persona. Ma poniamo pure che questa notizia sia inesatta. Ci aiuta assai meglio a definire la colorazione politlca di tutta l'operazione 1'acuta ricostruzione (che riportiamo) di un ex ministro della repubblica, Paolo Cirino Pomicino, che nel suo recente "Dietro le quinte", (Mondadori, 2002), conduce lontano. Porta alla acquisizione della Banca del Salento-Banca 121 da parte del Monte dei Paschi di Siena, come base per un progetto più ampio ed ambizioso, poi fallito, di fusione con la Banca nazionale del Lavoro. Per Pomicino, quindi, quella acquisizione non fu una semplice operazione finanziaria, come oggi i suoi protagonisti rivendicano, bensì un vero e proprio disegno politico strategico, volto a creare un gruppo nazionale di "finanza rossa". Ricostruzione mai smentita.