ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:  IN PRIMO PIANO       Pag.    2 )
Venerdì 29 aprile 2005

Pierluigi Spagnolo

 

  

 Partito unico del centrodestra, ecco chi è d'accordo

Gli esponenti della Cdl divisi sull'ipotesi formulata da Berlusconi. Al Comune di Bari il Polo dice: «Parleremo con una sola voce»


 

BARI - La casa comune dei moderati è ancora in costruzione, ma gli inquilini già faticano a stare sotto lo stesso tetto. L'idea lanciata dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intento a costruire il partito unico del centrodestra, divide gli esponenti pugliesi della Casa delle Libertà. Se Forza Italia e una parte di An si mostrano entusiasti, l'Udc e un'altra fetta del partito di Fini mostra perplessità, se non addirittura un netto rifiuto.

Tra i fautori dell'unione c'è Salvatore Tatarella, europarlamentare di An: «Sono favorevole da tempo immemorabile: il partito unico prima si fa, meglio è. Ma deve essere un pensiero condiviso. I toni da annessione non sono ben accetti, e dovrà essere preceduto da una grande mobilitazione delle coscienze». Potrà contribuire a ridare, slancio elettorale per il 2006? «La costruzione di questo nuovo soggetto politico è comunque indispensabile - riba, disce Tatarella - al di là' dell'esito delle urne. Se aiuta a vincere ancora meglio, ma non è soltanto un'operazione elettorale».

E' d'accordo Filippo Melchiorre, consigliere comunale barèse (An): «Le varie anime del centrodestra devono essere come gli strumenti di un'orchestra che suonano un'unica melodia». Favorevole all'unificazione tra i partiti che compongono lo schieramento di centrodestra si mostra anche Domenico Mennitti, sindaco di Brindisi ed esponente di Forza Italia. «Gli elettori hanno"già fatto nascere il partito unico, nella coscienza degli italiani esiste già. Adesso però bisogna portare a compimento questo processo, perché finora più che dalle fondamenta, la costruzione della Casa comune èiniziata dal tetto».

Delle modalità per costruire la nuova formazione politica unitaria si occuperà anche un ciclo di incontri voluti dal coordinatore regionale di An, Alfredo Mantovano, che dal 30 aprile al 17 giugno ha convocato 21 assemblee in tutta la regione, rivolti soprattutto ai giovani: «E' un tema che non coglie impreparata An, ma è necessario che questa ipotesi non suoni come calata dall'alto», spiega Mantovano. Sì alla federazione dei partiti della Casa della Libertà, «che va fatta anche subito», ma qualche distinguo sulla creazione di un unico partito arriva da Ettore Bucciero, senatore di Alleanza nazionale, che spiega: «Quella di un maggiore coordinamento tra le anime del centrodestra è un'esigenza concreta, ma sul partito unico bisogna discuterne con calma e in maniera approfondita.

Si tratta di un'operazione complessa, anche a livello statutario e contabile». Per trovare esponenti del Polo contrari all'idea berlusconiana bisogna approdare sulle sponda di Destra sociale, o bazzicare gli ambienti dell'Udc. Nella 'componente di An che fa capo al ministro Alemanno «l'ipotesi di un partito unico del centrodestra non ha mai appassionato».

«Anziché accoppare i partiti in un unico contenitore - sottolinea Roberto Tundo, dirigente nazionale del partito di Fini - è meglio accorparli in una federazione che salvi la specificità delle singole forze politiche. Il partito unico non è un destino inevitabile, potrà nascere soltanto se la destra e il centro imparerannoa rispettare le proprie diversità culturali. Oggi è più utile una federazione di partiti, piuttosto che un unico soggetto».

Ha già respinto l'ipotesi formulata da Berlusconi Mario De Cristofaro (An), ex presidente del Consiglio regionale. Altrettanto dra stica la posizione di Ange- lo Cera (Udc) , ex assesso- -~ re della giunta Fitto e consigliere regionale del partito di Follini. «E' una stupidaggine grossolana. Il nostro è un partito di ideali, che non vuole finire in un minestrone che annulli la ' nostra identità democristiana». Sempre nell'Udc, sul tema si è espresso anche Gino Caroppo: sì al partito unico - è il parere del consigliere regionale ma serve lo scioglimento di tutti i partiti, affinché «tutti possano identificarsi in questo progetto».

Ed è dal centro destra che siede in consiglio comunale a Bari che potrebbe partire il lavoro di «accorpamento» dei gruppi consiliari che rappresentano l'opposizione. Ieri i consiglieri di An, Forza Italia e, Udc, orfani del coordinatore da quando, Un mese fa, Vito Ferrara è passato con il centrosinistra, hanno avviato il percorso che dovrebbe portare entro la prossima settimana a un organigramma comune per il coordinamento del centrodestra. «L'obiettivo - dice Filippo Melchiorre (An) ché parla a nome della minoranza è quello di far parlare con una voce sola il centrodestra in consiglio. E quindi fame un laboratorio politico da cui parta la riconquista di Comune, Provincia e Regione».


    

 

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