ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione: IN PRIMO PRIANO       Pag.    3 )
Martedì 12 aprile 2005

 

Oggi termina la campagna elettorale. Il Consiglio di Stato si pronuncia sulla partecipazioine di Scalabrini, rappresentante della Dc

  

 Mantovano: battuti da un voto di protesta


 

BARI - «Se dovessi dare seguito a tutte le pretese di tagliare le teste (tagliare politicamente, s'intende) che sono state avanzate, la metà dei presenti in questa sala uscirebbe senza il capo sul collo». È uno dei passaggi della relazione pronunciata dal coordinatore di An, Alfredo Mantovano, alla riunione dell'esecutivo regionale sull'analisi del voto. Un dibattito ruvido, come si vede, che ha indotto il rieletto consigliere regionale di Bari Tommi Attanasio a chiedere le dimissioni di Mantovano, qualcuno dice in nome e per conto di Adriana Poli Bortone. La sindaca ha taciuto, ma ai giornalisti ha dettato parole di fuoco: «Fini disse se perdete, andate tutti a casa. Non chiedo le dimissioni di alcuno. Rimettere il mandato sta alla sensibilità dei singoli». TI partito, tuttavia, ha tenuto e ha riconfermato compatto la fiducia al sottosegretario.

Per Mantovano le elezioni che hanno sancito la vittoria di Vendola «sono frutto di dissenso: l'elettorato sembta aver espresso più una valuta zione negativa per ciò che il centrodestra ha fatto in cinque anni che un apprezzamento per ciò che è stato proposto dal centrosinistra».

Insomma, «un voto contro e non un voto per», peraltro in linea con quello che è accaduto sull'intero territorio nazionale. Sposando le considerazioni avanzate dal consigliere Sergio Silvestris, il coordinatore ha rilevato che «non vi è stato in Puglia un travaso di voti» dal Polo all'Unione. Fitto perde 50mila voti rispetto a cinque anni fa. Vendola ne guadagna 200mila rispetto a quelli conseguiti dal candidato di centro sinistra del 2000. II che dimostra «la capacità della sinistra di mobilitare il proprio elettorato». A destra «o hanno rinunciato a votare o rifiutato il voto con l'annullamento della scheda». Ora è il tempo dell'opposizione che «non sarà né angosciante né angosciata». Ma vogliamo vedere, dice il coordinatore, se l'Unione manterrà le promesse. Le motivazione della sconfitta sono da individuarsi anche in liste deboli, nel lavoro delle correnti finalizzato ai candidati e non al partito, nel numero di formazioni presenti nel centròsinistra: 12, ma 7 non hanno raggiunto il 3%. II che fa dire a Mantovano che forse insistere sullo sbarramento (come aveva proposto in fase di discussione della nuova legge elettorale) non sarebbe stato un errore. Fabrizio Tatarella ha parlato, tuttavia, di «trend riversibile» a condizione di riscoprire «una vocazione popolare».

II parlamentare Antonio Pepe nota nelle elezioni «un voto contro Berlusconi, ora occorre una politica a favore del Sud». Silvestris ha invocato un ruolo da leader della Cdl per Fitto e «non di semplice coordinatore delle opposizioni». Sciolga tutti i nodi, ha detto Silvestris, a cominciare da1la sua permanenza in Puglia, e poi si faccia carico di quello che finora è mancato: «una chiara leadership politica».


    

 

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