ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


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Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
(Sezione:    IN PRIMO PIANO     Pag.    5)
Martedì 18 gennaio 2005

Francesco strippoli

  

 

 Fitto apre le porte ai dlusi del centrosiistra

Il governatore liquida le primarie:«Test poco significativo». Fa la corte ai «moderati» e lancia la sfida alla «sinistra ideologica»


 

BARI - Quella con Nichi Vendola, dice il governatore Raffaele Fitto, sarà certamente una «sfida avvincente». Dal deputato di Rifondazione lo separa una «visione totalmente differente della politica e delle scelte da realizzare». Lo scontro, dice Fitto, non sarà tra centro destra e : centro sinistra. Ma tra il 1 Polo rappresentato dal governatore e la sinistra più marcatamente «ideologica», di cui Vendola è alfiere. In questo senso, la lista che il governatore sta allestendo acquista motivazioni nuove, visto che si prepara a maggior ragione ad accoglierè i «tantissimi delusi dell'area moderata» della Grande alleanza democratica. E sulle primarie, Fitto è sbrigativo. Troppa enfasi, sottolinea, 80mila elettori so no meno degli iscritti complessivi ai partiti del centro sinistra.

Fitto non lo dice, ma nel suo entourage si respira aria di grandissima soddisfazione per la designazione di Vendola. Per comprendere il clima, basti dire che all'arrivo ieri mattina in consiglio regionale (dove è cominciata la discussione sulla riforma elettorale) viene accolto dalle congratulazioni di diversi polisti. Tra questi il vicepresidente del consiglio Aldo Aloisi, salentino e forzista come lui il governatore si schermisce, cambia argomento, si divincola dalla stretta di chi si vuoI compiacere «per questo regalo del centrosinistra».

«Non temo e non ho temuto né Boccia, né Vendola» scandisce ai microfoni delle televisioni. Ma chi ha avuto mo do di ascoltare le confidenze del governatore, dice che Fitto «è molto soddisfatto, è evidente che sia così». Si favoleggia perfino di una bottiglia di champagne stappata nella notte tra domenica e lunedì, dopo aver appreso dei risultati. «Sciocchezze - dicono i suoi più stretti collaboratori - Fitto è stato a Novoli per la focara (il fuoco di fascine per la festa di sant'Antonio Abate, ndr). Poi è stato a cena con un gruppo di amici. Quando è tornato a casa è stato raggiunto dalle telefonate di un paio di giornalisti». Dopo di che, non c'è dubbio, sarà andato a letto contento del risultato uscito dalle urne. Un candidato della sinistra radicale aiuta a dirottare il consenso dei moderati verso il governatore uscente.

Sprezzante il giudizio degli uomini di Fitto su Boccia: «per certi versi inadeguato, per altri arrogante, persino imbarazzante quando è stato visto festeggiare per le strade di Maglie (il paese di Fitto, ndr) nel pomeriggio di domenica. Evidentemente non aveva capito l'aria che tirava». E per un politico, si infierisce ai piani alti della Regione, non è una bella esibizione. Fitto è stato più sobrio davanti a microfoni e telecamere (compresa quella di «Primo piano», la rubrica del Tg3). «Rispetto a Nichi Vendola dice il governatore - ho una visione totalmente differente della politica e delle scelte da realizza re.Ma penso che potre mo dar vita ad una sfida avvincente, tanto più che lui si è fatto carico di rappresentare una si nistra fortemente radi cata su convinzioni di carattere ideologico programmatico. Convinzioni che ritengo assai lontane dalla sensibilità e dagli obiettivi della maggioranza dei pugliesi». Il primo colpo, come si vede, è assestato al suo sfidante: troppo a sinistra, sembra dire il presidente della giunta, per ambire a rappresentare i pugliesi. Il successivo mira a colpire tutta l'alleanza di centrosinistra.

Nel mirino di Fitto sono le primarie. Si rende conto dell'indubbio gradimento suscitato da questo nuovo strumento nell'opinione pubblica e decide di attaccare. «Bisogna evitare enfatizzazioni - scandisce - BOmila persone che vanno a votare possono sembrare tante. Ma rapportate ai tre milioni di elettori pugliesi, sono poco meno del 3 per cento. Sicuramente meno degli iscritti complessivi ai partiti di centrosinistra». Senza contare, sferza il governatore, le divisioni interne alla Gad sulle scelte di fondo. «Mi auguro - concede apparentemente munifico - che ci possa essere un programma condiviso. Ma questo mi sembra un po' difficile».

Candidato radicale, scarsa capacità di mobilitazione dell'alleanza, divisioni sul programma. Questo l'attacco portato da Fitto al centrosinistra. La conseguenza, deduce il governatore, «è il percorso chiaro che si apre per la lista che sto predisponendo: avrà la possibilità di accogliere i tantissiIpi delusi dell'area moderata della sinistra. Mi sembra che coloro i quali vogliano trovare una rappresentanza nello schieramento opposto in questo momento abbiamo grosse difficoltà». Su questo terreno, Fitto incassa la solidarietà del coordinatore pugliese di An.

Anche per Alfredo Mantovano «il risultato delle primarie dilata gli spazi di adesione alla lista civica» cui si sta applicando il governatore. Quanto alla opzione tra Vendola e Boccia, Fitto sostiene di «non aver temuto né l'uno, né l'altro. Non ho da scontrarmi con nessuno. Piuttosto devo confrontarmi con Vendola che ha un'idea della Puglia decisamente alternativa». A questo proposito, il governatore sostiene che «bisogna prendere atto che oggi in Puglia non c'è un centrosinistra, ma una sinistra». Chi vince e chi perde? «Problemi interni al centrosinistra - dice sibillino Fitto - non metto il naso, anche se mi sembra che gli sconfitti siano più d'uno».


    

 

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