ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su CORRIERE DEL MEZZOGIORNO Domenica 5 maggio 2002

Rosanna Lampugnani

 

An si ribella: vogliano contare di più nel Polo
Tatarella all'assemblea regionale del partito:«Basta divisioni, le corenti cio hanno fatto perdere candidati»


BARI — Basta con le divisioni in correnti e correntine, basta con le polemiche personali che ci hanno «fregato», che ci hanno fatto perdere candidature che spettavano a noi, come a Orta Nova e Nardò, che ci tagliano fuori da ogni decisione importante come quelle sull’Aqp e sulla Seap. D’ora in poi l’imperativo è uno solo: fare squadra. L’hanno detto Salvatore Tatarella leader pugliese, il deputato Francesco Amoruso e il sottosegretario Alfredo Mantovano. An, dunque, volta pagina nei rapporti con Forza Italia: «Siamo forza di governo e in quanto tale dobbiamo contare».

La svolta è avvenuta ieri a Bari, guarda caso nel circolo dedicata a Pinuccio Tatarella, uno dei protagonisti dello sdoganamento del partito, nel corso dell’assemblea regionale. Per la verità non c’erano tutti i parlamentari e i maggiorenti. Quelli presenti non erano molto attenti a ciò che è stato detto che, invece, è stato molto importante.

Tatarella ha lanciato l’iniziativa di festeggiare il 13 maggio, anniversario della vittoria elettorale, con cinque manifestazioni nei capoluoghi; poi ha proclamato l’offensiva alla sinistra che, dalla battaglia in difesa dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, sta rialzando la testa. E, dunque, ragionare pacatamente, conquistare spazio dopo spazio, allargare le adesioni al partito, fare cioè lavoro capillare, come una volta, per ampliare la base di consenso, anche nell’ambito della coalizione. Emblematico è il caso di Barletta dove il candidato per la poltrona di sindaco alternativo a Pietro Mennea, Beppe Cioce, è passato da Fi ad An, così come alcuni consiglieri di Fi esclusi sono stati candidati da An.

Ma è soprattutto sulle questioni concrete che bisogna fare squadra, ha detto Tatarella: per esempio sul 118 che, se va bene in via sperimentale a Bari, deve presto essere introdotto in tutta la regione. «Noi vogliamo subito la riforma delle Asi, il riorino della rete ospedaliera, la riorganizzazione della macchina regionale che così com’è ora non va come dovrebbe. Nè possiamo continuare ad avere i settori dell’acqua e dell’ambiente concentrati nelle mani del governatore regionale: certo i commissariamenti sono stati decisi dal nostro governo centrale, ma con il commissario dobbiamo discutere dei programmi». Dunque basta fare la ruota di scorta e per questo bisogna fare squadra, coordinare il lavoro dei parlamentari con i consiglieri regionali.

Mantovano si è soffermato su questioni nazionali: l’immigrazione, per esempio. Ha contestato al centro-sinistra l’opportunità dell’accusa che sia aumentato il flusso di clandestini, cosa vera a causa della guerra in Afghanistan, come lo era durante la guerra in Kosovo, (quando il centrodestra muoveva le stesse accuse al governo D’Alema, ndr), ma contemporaneamente, ha detto il sottosegretario, sono aumentati i rimpatri dei clandestini, gli arresti dei trafficanti di uomini e il sequestro dei natanti. Sulle vicende di Napoli, Mantovano ha parlato di «perplessità sul comportamento dei poliziotti nei giorni di marzo», ma ha aggiunto che bisogna andare celermente agli accertamenti dei fatti, anche se resta la sproporzione tra le misure adottate per i poliziotti sotto inchiesta, messi subito agli arresti domiciliari e «le misure che si prendono per i camorristi che vengono arrestati due anni dopo i fatti contestati». Ha parlato anche di terrorismo, Mantovano, definendolo cosa diversa «dall’area dell’antagonismo in evoluzione: cosa positiva perché isola i violenti di piazza». Infine, ha confermato nei fatti la linea del premier Silvio Berlusconi di utilizzare tutte le occasioni per ricordare le cose positive fatte dal governo in questi nove mesi: «Abbiamo trovato 37 mila miliardi di lire di buco. E se non sempre riusciamo a dare risposte sollecite alle tante richieste questo dipende anche dalla burocrazia ministeriale, molto sindacalizzata. Non siamo nell’Honduras degli anni 50. Comunque le potenzialità della destra nel governo e nella società sono enormi, ma solo se si fa squadra». Appunto.


 

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