ALFREDO MANTOVANO
SOTTOSEGRETARIO DI STATO
MINISTERO DELL'INTERNO

 


Interventi sulla stampa

 

Articolo pubblicato su Brescia Oggi Venerdì 29 marzo 2002




 

Attentati, Venezia nel mirino
L’allarme terrorismo

Il governo minimizza ma i Ros fanno scattare la massima allerta


 

Roma. L’allarme terrorismo lanciato dal dipartimento di Stato Usa non preoccupa il governo. Le autorità hanno rafforzato le misure di sicurezza per consentire ai cittadini italiani e ai turisti stranieri di trascorrere le vacanze pasquali in tranquillità. Tocca al presidente del Consiglio ridimensionare l’avvertimento diffuso dall’ambasciata americana a Roma sul rischio di attentati a Firenze, Milano, Venezia e Verona mete tradizionali del turismo d’Oltreatlantico in questo periodo.

«C’è grande attenzione. Abbiamo allertato tutto l’allertabile - avverte Silvio Berlusconi - ma dai servizi segreti, dalle forze di polizia e dai Carabinieri giungono segnali che inducono alla serenità». Anche il ministro dell’Interno Claudio Scajola minimizza ogni allarmismo. «Esiste un avvertimento di carattere confidenziale - ha detto - che ci ha spinto ad alzare la guardia. Ma non ci sono riscontri specifici». Il ministro ha sottolineato che, d'altra parte, «viviamo in un periodo di terrorismo internazionale, quindi queste minacce vanno prese seriamente». E, dopo aver annunciato che il giorno di Pasqua sarà a Firenze per assistere al tradizionale «scoppio del carro» in piazza Duomo e nel pomeriggio si recherà a Venezia, assicura che «non esiste alcuna minaccia specifica». Tanto che il sottosegretario Alfredo Mantovano invita «a passeggiare tranquillamente per le splendide città d’arte. Dopo l’11 settembre, in tutto il mondo, e anche in Italia, sono state elevate le misure di sicurezza. In questo periodo non ci sono stati motivi per un ulteriore innalzamento dell’allarme».

L’emergenza dunque è sotto controllo. Il dispositivo di sicurezza attivato dopo l’attacco alle Due Torri funziona a pieno regime. Prosegue la stretta sorveglianza degli obiettivi sensibili come aeroporti, stazioni, ferroviarie, musei e monumenti. Mentre da i suoi frutti anche il lavoro di prevenzione. L’allarme è massimo a Firenze e Venezia. Un’informativa dei Ros, inviata alle rispettive procure, individua la possibilità di un attentato con l’uso di esplosivo in occasione di una non meglio identificata «festa del piccione». Due le ipotesi al vaglio degli inquirenti. La prima riguarda il «volo della colombina» in programma in piazza del Duomo il giorno di Pasqua. La seconda individua l’obiettivo in piazza San Marco dominata dai piccioni.

Le informazioni che i Ros avrebbero raccolto da uffici dei servizi di sicurezza, secondo quanto si è appreso, sarebbero state molto dettagliate e avrebbero fatto un esplicito riferimento al possibile utilizzo di esplosivo e alle nazionalità degli ipotetici attentatori. La fiducia è condivisa anche da chi è in prima linea. Secondo il pm Stefano D’Ambruoso, titolare delle più importanti inchieste sul terrorismo islamico nel nostro Paese, «si può essere sereni perchè esiste un maggior controllo». Le misure di sicurezza tranquillizzano i sindaci delle città d'arte da considerare a rischio secondo le autorità di Washington. «Sono state ulteriormente aumentate e ciò permette di inviare un messaggio positivo» conferma Leonardo Domenici, primo cittadino di Firenze. Sulla stessa lunghezza d’onda si colloca Gabriele Albertini. «A Milano c’è grande attenzione. Ma, finora, l'allarme non ha alcun riscontro effettivo». Più che mai rassicurante è l’invito di Paolo Costa.

«Sono esterrefatto dalla facilità e dalla leggerezza con cui le istituzioni trattano l’allarme terrorismo, dal dipartimento di Stato Usa al ministro Martino e, ieri, alla magistratura - afferma -. Mi pare che in questo modo si alimenti solo un clima di allarmismo che scoraggia i turisti e non i terroristi.Venite a Venezia perchè in questi giorni non c’è nulla di diverso dal solito». Fuori dal coro, invece, si alza la voce del sindaco di Verona Michela Sironi che teme «per l’incolumità delle persone e per le ripercussioni sul turismo». Di cui si intravedono i primi segnali a Venezia. Secondo l’associazione degli albergatori, le disdette hanno raggiunto già il 15 per cento delle prenotazioni. E oggi potrebbe essere la giornata più critica.

 

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